Crif, migliora il tasso di rischio delle imprese italiane

Crif, migliora il tasso di rischio delle imprese italiane

Cala il livello di rischio delle imprese italiane. Lo rivela un’analisi di Crif rating agency, che dà in diminuzione dal 6,6% del 2014 al 6% del 2015 il tasso di default delle aziende del nostro Paese (finanziarie escluse). Secondo le stime, inoltre, il valore dovrebbe rimanere costante fino alla fine dell’anno.


Dall’analisi dell’agenzia di rating arrivano però alcuni spunti critici. La ripresa economica osservata in Italia nel 2015, per esempio, sarebbe da ascrivere principalmente a fattori macroeconomici esterni e non a una ripresa economica strutturale. Il progressivo miglioramento, inoltre, potrebbe essere compromesso da un eventuale apprezzamento dell’euro, dall’instabilità geopolitica e da una decelerazione dell’economia cinese.


Il miglioramento del profilo di rischio, in ogni caso, risulta generalizzato ma nell’industria farmaceutica (così come nella manifattura, nel commercio, nei servizi, nei trasporti, nella logistica e nelle utilities) si notano decrementi più forti nel tasso di default. A livello di dimensioni, le pmi evidenziano un livello di rischiosità più alta nelle costruzioni, nei servizi e nel commercio.

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