Cosmetica, protocollo per potenziare l’e-commerce

Cosmetica, protocollo per potenziare l’e-commerce

In Italia l’e-commerce continua a crescere con percentuali a doppia cifra, tanto da aver raggiunto nel 2014 un fatturato complessivo (stimato) di 13 miliardi di euro. Sono ormai 16 milioni gli italiani che comprano on line (erano nove milioni tre anni fa) e per le aziende del Made in Italy è ormai un obbligo sviluppare strategie multicanale per vendere e proporsi al mercato. Si colloca in tale ottica il protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi da Netcomm, il consorzio per lo sviluppo dell’e-commerce costituito dalle principali imprese e banche italiane, e Cosmetica Italia, l’associazione che rappresenta gli operatori del settore. L’accordo si articolerà in alcune iniziative congiunte, tra le quali la progettazione (a cura di Netcomm) di un percorso di formazione e aggiornamento professionale per lo sviluppo e l’utilizzo dei canali digitali, la possibilità di partecipazione per gli associati di Cosmetica Italia a eventi, workshop e seminari realizzati da Netcomm, la condivisione dei dati dell’Osservatorio Net Retail Netcomm con il Centro Studi Cosmetica Italia, il supporto allo sviluppo internazionale del business dei soci Cosmetica Italia mediante la progettazione, a cura di Netcomm, di piattaforme e strategie digitali.


«Il protocollo che abbiamo siglato con Cosmetica Italia è di grande importanza per quanti operano in questo specifico ambito» commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm «e costituisce un passo importante di relazione diretta con un settore che ha interessanti prospettive online. Come consorzio, sentiamo di dover raddoppiare l’impegno verso le imprese, mettendo a loro

Gli acquisti on line preferiti dalle donne

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disposizione le competenze e le iniziative che abbiamo consolidato negli anni per favorire la diffusione della cultura digitale nelle aziende del nostro Paese. Non a caso nel Protocollo d’Intesa rientra anche la possibilità per gli associati a Cosmetica Italia di dotarsi del “Sigillo Netcomm”, un vero e proprio bollino di qualità e i siti che lo espongono, dopo un iter di verifica, si impegnano

ad offrire un servizio facile, conveniente, trasparente e sicuro». «La necessità di costruire basi di confronto e rilevazione sul tema dell’e-commerce è da tempo sentita da parte dell’industria cosmetica» fa sapere Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia «il Centro Studi di Cosmetica Italia ha infatti già avviato una serie di analisi sull’economia digitale rilevando l’importanza dell’e-commerce non solo come canale di vendita, ma anche come strumento di ottimizzazione delle attività che le imprese dedicheranno alla omnicanalità nel retail. Siamo inoltre orgogliosi di far parte di questa esperienza innovativa che ci vede impegnati in prima linea in un ambito che avrà sempre maggiore sviluppo».


L’on line servirà alla cosmetica anche per contrastare i trfend del momento. Come è stato detto anche lo scorso week end a Cosmoprof Worldwide 2015, in programma a Bologna dal 20 al 23 marzo, il comparto chiude il 2014 con consumi vicini ai 9,4 miliardi di euro, in calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente; ancora una volta sono le esportazioni (+4,9% per un valore vicino ai 3.335 milioni di euro) a sostenere la produzione, in crescita dello 0,8% per un valore di fatturato di 9.355 milioni di euro. A dimostrazione del significativo cambiamento in corso nelle abitudini d’acquisto del consumatore, le vendite dirette (a domicilio e corrispondenza) registrano una crescita superiore alla media (+2,8% per un valore vicino ai 540 milioni di euro) secondo un trend che si protrae da qualche anno. Segni positivi anche dall’erboristeria in crescita del 2,4% (valore prossimo ai 420 milioni di euro) e dalla farmacia (+1,1% per un valore di 1.776 milioni di euro), che rappresenta il 18,9% del mercato nazionale.

Nel 2014 è proseguita anche la contrazione dei canali professionali, con gli istituti di bellezza che registrano un negativo del 3,6% (oltre 230 milioni di euro) e i saloni di acconciatura che calano del 3,5% (570 milioni di euro). Le vendite nella grande distribuzione, che rappresentano oltre il 40% dei consumi del settore, restano sostanzialmente stabiliattorno ai 3.800 milioni di euro in valori. All’andamento più rallentato delle grandi superfici si affiancano la crescita e il dinamismo dei negozi monomarca e delle superfici specializzate. «I dati per canale e prodotto» commenta di nuovo Rossello «confermano, ancora una volta, la crescita diffusa di una settore caratterizzato da livelli di eccellenza produttiva e commerciale».

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