Farmaci online, quando vendono in Francia, anche i siti stranieri dovranno seguire la normativa francese

Farmaci online, quando vendono in Francia, anche i siti stranieri dovranno seguire la normativa francese

La Francia ha ottenuto una sentenza storica da parte della Corte di giustizia europea.

D’ora in poi chi vorrà aprire un sito di commercio online di farmaci, dovrà seguire le buone pratiche francesi, anche se il sito afferisce come proprietà a un  altro Paese europeo.

Infatti, dopo cinque anni di battaglie per difendere la farmacia francese dall’offensiva delle farmacie online straniere, in particolare l’olandese Shop-Apotheke, l’Union des groupements de pharmacies d’officine (Udgpo) ha vinto il suo caso dinnanzi alla Corte lussemburghese.

Vince il sindacato farmacisti contro Shop-Apotheke

La sentenza afferma che le buone pratiche di erogazione definite dalla Francia sono applicabili sul mercato francese a tutte le farmacie, comprese quelle online di un altro Stato membro dell’Ue. Queste le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea, che costituiscono una vittoria importante per la farmacia francese: le farmacie online, e in particolare il sito olandese Shop-Apotheke, non potranno più ignorare le normative francesi. Secondo quanto affermato, dunque, ciascuno Stato membro resta sovrano nell’applicazione delle sue buone pratiche, a condizione che siano state comunicate alle autorità europee.

La sentenza, tanto attesa dall’Udgpo, pone fine alle distorsioni della concorrenza che gravano sui farmacisti francesi. Ci sono voluti quasi cinque anni, perché venisse riconosciuta l’illegalità della farmacia online olandese Shop-Apotheke sul mercato francese, che ora dovrà seguire le buone pratiche del Paese transalpino.

Le accuse mosse dai farmacisti, messe in luce dall’avvocato generale che ha sollevato la necessità di proteggere la professione di farmacista, erano le seguenti: l’utilizzo dell’estensione .fr, anche se il sito era olandese (proprietaria una società legata a sua volta ad un gruppo finanziario); la distribuzione di volantini pubblicitari per medicinali nelle scatole di scarpe Zalando, frutto di un accordo commerciale; infine, il fatto che il sito pagasse per risultare in alto nei motori di ricerca.

Tutte queste pratiche adottate da Shop-Apotheke sono state portate dalla Cgue all’attenzione della Corte d’appello di Parigi, che ha infatti posto alla Corte europea la seguente domanda: la normativa europea consente a uno Stato membro di obbligare i farmacisti di un altro Stato membro a osservare le buone pratiche di dispensazione sul suo territorio, come definito dalla sua autorità pubblica?

Laurent Filoche, presidente dell’Union, ha dichiarato di considerare questa vittoria  ancora più importante perché assume un significato molto speciale in un momento in cui i farmacisti devono difendersi dall’ammorbidimento delle regole sull’e-commerce contenute nel Disegno di legge – in discussione in Parlamento – ribattezzato Asap (d’“accélération et de simplification de l’action publique”).

I sindacati dei farmacisti che proseguiranno le discussioni sull’argomento con il governo francese avranno un’arma in più: l’opinione dell’Europa.

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