Lo studio di EHN sulle malattie cardiovascolari in Europa

Lo studio di EHN sulle malattie cardiovascolari in Europa

In occasione del giorno di San Valentino, ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus, come membro e rappresentante di EHN in Italia – presenta le nuove Statistiche sulle Malattie Cardiovascolari in Europa, studio condotto da EHN. European Heart Network (EHN) è un network europeo di 30 associazioni e fondazioni dedicate alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Quello che emerge è che ogni anno queste patologie causano 3,9 milioni di morti in Europa con un’incidenza del 45% sui decessi totali e che nel 2015 circa 49 milioni di persone presentavano una patologia cardiovascolare.

Le malattie cardiovascolari si confermano la principale causa di morte soprattutto per le donne. É un peccato non cogliere le occasioni per capire, imparare, ascoltare e mettere in pratica. Ictus e Infarto sono due nemici molto simili, uno colpisce il cervello, l’altro il cuore: nemici dell’uomo e della donna, in modo diverso, ma ugualmente evitabili.


L’Italia

Guardando al nostro Paese, l’incidenza delle malattie cardiovascolari sulla mortalità incide per il 34% tra gli uomini e il 41% tra le donne, oltre 230.000 decessi/anno sono infatti causati da patologie cardiovascolari, un numero impressionante pari allo 0,38% circa della popolazione.

In Italia, 148 persone su 100.000 casi muoiono a causa di Cardiopatia Ischemica, ma il numero è molto più elevato nelle regioni dell’Est Europa: in Ungheria le morti sono 479/100.000 casi, in Lettonia 584 e in Lituania fino a 700 decessi.

Il dato della spesa degli italiani per farmaci conferma l’importanza del fenomeno, i prodotti farmecutici cardiovascolari sono infatti al terzo posto in termini di spesa farmaceutica totale pubblica e privata (4.079 milioni di euro) ma si posizionano al primo in termini di consumo (534,3 DDD*/1000 ab die).


Le cause

Le patologie si presentano in modo diverso per genere: l’incidenza, infatti, è superiore nelle donne rispetto agli uomini.

Tra le principali cause di mortalità il fattore comportamentale che incide maggiormente è l’alimentazione per l’assunzione di cibi grassi e zuccherini, mentre la pressione venosa alta è il più importante fattore clinico.

L’Istituto Superiore di Sanità ha condotto studi in Italia per un periodo che va dagli anni ’80 ad oggi. In Italia, il confronto tra le due indagini dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/Health Examination Survey (1998-02 e 2008-12) mostra che, nel decennio considerato, nella fascia di età 35-74 anni il valore medio della pressione arteriosa sistolica è sceso in entrambi i sessi (135 vs 132 mmHg negli uomini e 132 vs 127 mmHg nelle donne), quello della diastolica è sceso solo nelle donne (82 vs 79 mmHg) e lo stato del controllo dell’ipertensione è migliorato in entrambi i sessi.

Anche il fumo ha importanza e, anche se il numero dei fumatori è diminuito negli ultimi anni, si assiste ad un incremento tra le donne che hanno raggiunto tassi simili a quelli degli uomini, in particolare quelle giovani che spesso fumano persino più dei ragazzi.


Prevenzione

L’Istituto Superiore della Sanità afferma che i fattori di rischio sono stati identificati ed è stata dimostrata la reversibilità della malattia cardiovascolare, pertanto essa è oggi prevenibile. È possibile dunque evitare di ammalarsi di infarto e di ictus.

Come? Smettere di fumare, seguire una sana ed equilibrata alimentazione e fare attività fisica costante sono le prime strategie per diminuire il rischio ma non meno importanti sono i controlli.


I servizi

Le farmacie possono fare molto in questo senso. Lo scorso novembre, ad esempio, la Campagna nazionale 2016 “Ci sta a cuore il tuo cuore”, promossa dalle quasi 600 farmacie della rete Apoteca Natura distribuite su tutto il territorio nazionale, ha offerto controlli gratuiti per prevenire ictus, infarto e diabete.L’erogazione di servizi come la misurazione della pressione arteriosa con screening della fibrillazione atriale e la misurazione della colesterolemia totale, sono alcuni preziosi servizi che possono contribuire all’identificazione di rischio. A questi possono essere affiancati screening più dettagliati per la valutazione di indicatori specifici.

*Defined Daily Dose

Fonti:

statistiche EHM su dati di World Health Organization (WHO), the Global Burden of Disease (GBD) Project, the Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD), the European Society of Cardiology, the European Commission, the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO)

Rapporto OsMed Nazionale Anno 2015

Epicentro – aggiornamento 2016

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