Deodoranti in farmacia, vendite in calo, ma arriva il caldo. Quali consigliare?

Deodoranti in farmacia, vendite in calo, ma arriva il caldo. Quali consigliare?

La conferma arriva “nero su bianco”: l’onda pandemica ha destabilizzato anche le vendite dei deodoranti, sebbene siano prodotti cult, che difficilmente si possono trascurare nell’igiene quotidiana. I dati New Line Ricerche di Mercato attestano che, a marzo 2021, in farmacia il segmento ha registrato un -13,5% a valori rispetto al 2020. Ma in (s)favore delle alte temperature che avanzano, con la sudorazione che diventa sempre più importante, si può ottimisticamente pensare che sia possibile implementare la vendita di questa categoria di cosmetici. Come? «Prima di tutto puntando su una comunicazione chiara, trasparente, riguardo alle formulazioni da preferire in base alle specifiche esigenze e alle sensibilità, più o meno accentuata, della pelle.  È un messaggio che sarà sicuramente apprezzato soprattutto ai consumatori più attenti, ai quali non sarà sfuggito che alcuni di questi prodotti sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della scienza per il sospetto che determinati ingredienti in essi contenuti possano interferire con i meccanismi ormonali del corpo», spiega a Pharmaretail il dermatologo e cosmetologo Leonardo Celleno, presidente AIDECO.

I dubbi sugli antitraspiranti e cosa consigliare in alternativa

“Osservati speciali” della scienza sono alcune molecole contenute in una specifica categoria di deodoranti, vale a dire gli “antitraspiranti” che, come fa intendere il nome, limitano la sudorazione grazie a sostanze astringenti come i sali metallici, per esempio il cloruro di alluminio, l’alluminio cloridrato o l’allume di potassio (e l’allume di rocca, antitraspirante noto fin dall’antichità). Questi prodotti sono tra i più adatti per chi soffre di sudorazione abbondante, ma presentano per l’appunto alcuni aspetti controversi. «I sali d’alluminio, se non inseriti correttamente nella formula, sono infatti sconsigliati a chi ha una cute intollerante o allergica, perché possono favorire le dermatiti irritative. Inoltre, sono stati sospettati, come alcuni conservanti parabeni, di interferire con i meccanismi ormonali, sebbene, allo stato attuale delle ricerche i risultati non siano definitivi e il sospetto sia rimasto solo tale», rassicura Celleno. Che cosa consigliare in alternativa al cliente che lamenta una sudorazione importante? «Per chi vuole evitare i sali di alluminio, si possono suggerire i prodotti con sostanze astringenti più delicate, come il derivato di hamamelis, naturale e dermocompatibile, o la lagaricina, estratta dal fungo del larice, che diminuisce lo stimolo nervoso alla base dell’ipersecrezione del sudore», dice Celleno. Attenzione anche alla categoria dei deodoranti antimicrobici, che impiegano nella formula battericidi come il triclosan o la clorexidina, i quali, non facendo distinzioni tra flora batterica “buona” e “cattiva”, possono impoverire il mantello idrolipidico naturale, favorendo i fenomeni irritativi. «Le formule più rispettose da consigliare, soprattutto a chi ha la pelle intollerante e sensibile, sono quelle con batteriostatici di origine vegetale, come salvia in primis, ma anche timo, tea tree, quercia e lavanda, che riducono efficacemente la carica microbica responsabile dei cattivi odori, salvaguardando la flora buona e profumando delicatamente l’area. Validi anche gli ingredienti da “chimica buona”, come lo zinco ricinoleato, che neutralizza l’odore senza alterare la composizione della traspirazione, o il trietil-citrato, che bloccando la degradazione delle sostanze presenti nel sudore impedisce la formazione degli effluvi sgradevoli. Anche i deodoranti in crema, che hanno il vantaggio di essere più persistenti, con un live-on di circa 8-10 ore, per la presenza di grassi nella formula vanno consigliati previa “intervista” preliminare al cliente, perché in chi è predisposto  possono aumentare la probabilità di macerazione delle pieghe ascellari.

I plus dei deodoranti “skin-minimal” da farmacia

Tra i deodoranti più rispettosi della pelle e adatti per tutti in vista delle esposizioni al sole rientrano le formule ipoallergeniche, che sono minimali per definizione. «In genere sono prive di nickel, cromo, alcol, profumi e altre molecole, come limonene, isogenolo, eugenolo, che oltre ad essere potenzialmente irritanti soprattutto se applicate su zone particolarmente sensibili, come le ascelle, con l’interazione dei raggi UV possono scatenare reazioni di fotosensilizzazione e la formazione di macchie scure», chiarisce Celleno. I deodoranti “ipoallergenici” poi, contengono solitamente ingredienti che normalizzano la traspirazione eccessiva e alcuni antiossidanti come la vitamina E o C, che inibendo l’ossidazione del sebo frenano la formazione  dei cattivi odori. Al consumatore più incline agli acquisti “green” si possono suggerire anche i deodoranti con certificazione di prodotto  biologico rilasciato da un ente riconosciuto, come Natrue, Cosmos, Ecocert, Cosmebio, CCPB, Icea. Questi prodotti, oltre a contenere in preponderanza ingredienti di origine vegetale e biologica, di norma non includono sostanze alcoliche, profumazioni sintetiche e altri ingredienti potenzialmente irritanti. Un altro prodotto ecofriendly destinato a incrociare il gusto di chi è particolarmente sensibile alle tematiche ambientali è il deodorante solido in panetto, che essendo totalmente privo di packaging riduce al minimo l’impatto sull’ambiente e i possibili sprechi. Generalmente queste formule contengono bicarbonato di sodio, amido di mais e oli essenziali profumati e si applicano alla stregua di uno stick deodorante tradizionale.

Il cross selling applicato ai deodoranti

Al cliente che acquista un deodorante per le ascelle si possono proporre alcune formulazione specifiche per altre aree del corpo che sono soggette ad un’abbondante sudorazione soprattutto in estate. «Per mani e piedi si può consigliare, ad esempio, un deodorante specifico non untuoso e di veloce assorbimento. Sui piedi sono valide anche le polveri aspersorie o i talchi assorbenti, che prevengono la macerazione della pelle, ma va ricordato alla persona che si appresta ad acquistarli che possono essere distribuiti solo su una pelle “sana”, non afflitta da eventuali micosi. La loro azione è di breve durata e vanno riapplicati dopo ogni detersione.

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AUTORI

Autrice di testi specialistici e giornalista esperta di salute e cosmesi. Collabora da diversi anni con quotidiani e periodici a diffusione nazionale – attualmente per D La Repubblica, Starbene, F, Grazia e Natural Style – per argomenti di benessere, alimentazione, bellezza e dermocosmesi, fitness psicologia e ambiente.