L’intervista a Vincenzo Lariccia, green developer laboratory di Prodeco Pharma

L’intervista a Vincenzo Lariccia, green developer laboratory di Prodeco Pharma

La protagonista della seconda intervista di dicembre di Pharmaforfuture, la rubrica di PharmaRetail dedicata alla sostenibilità, è Prodeco Pharma. Un’azienda attiva nella progettazione e nella commercializzazione di dispositivi medici, integratori alimentari e cosmetici funzionali che opera da più di 30 anni in Italia ed è presente con sedi estere anche nel mercato tedesco e spagnolo.

 

Che ruolo ha la sostenibilità nel vostro modello aziendale?

In Prodeco Pharma la sostenibilità è un concetto profondamente radicato e insito nella missione aziendale.

Lo scopo di ogni nostra azione, infatti, è quello di creare una proposta di valore condiviso, in grado di generare benessere per i nostri clienti ovvero farmacisti ed erboristi, per la comunità e per il pianeta che ci ospita.

La nostra filosofia è orientata al benessere delle persone e si basa su un approccio olistico a 360° gradi: quando ci accostiamo a una problematica di salute, teniamo in considerazione non solo il sintomo ma tutte le possibili cause. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di rendere le persone consapevoli di potersi prendere cura di stessi lavorando sul corretto stile di vita, che contempli una adeguata attività fisica, una sana alimentazione e dia importanza anche al benessere psicofisico.

Questo approccio olistico lo applichiamo anche alla sostenibilità d’impresa, che per noi deve essere fortemente integrata in tutte le dimensioni (sociale, economica ed ambientale) e strutturata in chiave strategica e coerente con il modello di business aziendale. Crediamo nella realizzazione di un modello d’impresa che sia ispirazione per altre realtà, che intenda interagire e dialogare con il sistema sociale e

territoriale di riferimento, che sappia crescere insieme alla salute dell’ambiente e nel mondo.

Per noi sostenibilità significa, quindi, intraprendere un processo continuo di crescita, inteso come paradigma di sviluppo etico e driver di innovazione.

 

Quali azioni avete già intrapreso in questa direzione?

Molte in questi anni: siamo partiti da iniziative piccole, ma in grado di modificare e migliorare i nostri comportamenti quotidiani all’interno dell’azienda. Abbiamo deciso, ad esempio, di contribuire attivamente alla lotta all’inquinamento da plastiche monouso utilizzando non solo un approccio PLASTIC FREE, ma anche lavorando per eliminare ogni tipo di spreco introducendo il concetto di riutilizzo.

Noi di Prodeco siamo fermamente convinti del ruolo fondamentale che ha la natura nel contribuire a migliorare la salute delle persone. Proprio per questo vogliamo tutelarla attraverso iniziative che possano portare contributi positivi e durevoli nel tempo.

Stiamo lavorando in questo senso per ridurre sempre più l’impatto ambientale dei nostri packaging primari, secondari e terziari; stiamo valutando operazioni di efficientamento energetico dei nostri edifici, con lo scopo di ridurre al minimo i consumi -anche se già attualmente utilizziamo solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, certificata dal nostro fornitore.

Abbiamo creato una piattaforma che abbiamo chiamato “Sosteniamo le cose buone”, in cui inseriamo le iniziative ambientali e sociali che portiamo avanti anche in collaborazione con realtà del mondo profit e no profit: cercheremo di sensibilizzare sempre più persone al rispetto della vita in tutte le sue forme e a tutto ciò che di buono contribuisce alla salute e al benessere di sé stessi, degli altri e dell’ambiente.

Sosteniamo associazioni e Onlus che condividono i nostri valori e principi e ci occupiamo di iniziative socialmente utili, in cui coinvolgiamo spesso anche i nostri partner attraverso campagne di cause marketing. Per esempio, grazie anche al contributo di molti farmacisti ed erboristi di tutta Italia abbiamo piantato oltre 500 alberi in Val di Sella, per riforestare una zona alpina gravemente danneggiata dalla Tempesta Vaia dell’ottobre 2018.

Abbiamo supportato il WWF in un importante progetto per la salvaguardia della biodiversità attraverso la tutela dell’Orso Bruno Marsicano, specie a rischio di estinzione.

Abbiamo avviato diverse iniziative di sensibilizzazione e formazione con Campo verde, una Cooperativa Agricola Sociale, per promuovere l’importanza dell’agricoltura biologica. Sosteniamo regolarmente la Fondazione “I Bambini delle Fate”, un’impresa sociale che si occupa di progetti e percorsi di inclusione a beneficio di famiglie con autismo e altre disabilità. Collaboriamo con scuole e università su progetti formativi e iniziative per i giovani dedicate alla sostenibilità e al benessere condiviso.

Un altro aspetto molto importante è quello del welfare aziendale. Nella nostra sede italiana di Castelfranco Veneto vengono coltivati l’etica e la cultura del benessere in ogni dettaglio.

Abbiamo una palestra per praticare sport, un asilo nido per supportare i genitori che quotidianamente sono chiamati a conciliare lavoro e famiglia, una sala meditazione, un’area relax con manti erbosi, una “biblioETICA” per promuovere la cultura e specialisti della salute olistica a nostra disposizione per favorire il benessere di collaboratori, clienti ed utilizzatori finali dei nostri prodotti. Lavoriamo con la musica in filo diffusione, per la precisione musica a 432 hz, in naturale risonanza con le frequenze alla base del nostro organismo e dell’universo, che promuove l’equilibrio e il rilassamento della mente e del corpo.

Infine, promuoviamo lo sport come generatore di benessere e inclusione sociale nei giovani attraverso la nostra società sportiva, il Montebelluna calcio.

 

L’emergenza Covid-19 ha introdotto nuove routine/pratiche/obiettivi nella vostra organizzazione?

Durante l’emergenza Covid-19 abbiamo continuato la nostra attività per garantire ai nostri clienti -farmacie, parafarmacie ed erboristerie- di poter svolgere il loro ruolo, ancor più importante e cruciale in questo periodo. In azienda abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza previste e migliorato il processo di digitalizzazione in modo da consentire lo smartworking. Abbiamo deciso inoltre di portare il nostro contributo mettendo gratuitamente a disposizione per più di 5000 persone in tutta Italia un protocollo di 3 prodotti per il riequilibrio del sistema immunitario. Per supportare i più fragili infine, grazie alla collaborazione della comunità di sant’Egidio di Padova, abbiamo donato una grossa quantità di prodotti alimentari (pasta, sughi, ecc) alle famiglie del Veneto in difficoltà.

 

Quali sono in particolare i (nuovi) obiettivi che vi siete dati?

Stiamo lavorando proprio in questi mesi a un nuovo progetto che ha lo scopo di realizzare un piano strategico di sostenibilità aziendale, in cui andremo a definire i temi materiali e rilevanti per l’azienda votati sia internamente che esternamente, da parte di tutti i nostri stakeholder.

Sulla base di questa così detta “matrice di materialità” andremo a integrare la nostra strategia aziendale con il contributo di tutte le categorie attive nel nostro ecosistema di valore, con l’obiettivo di strutturare tutti i futuri progetti per garantire coerenza con il modello di business.

Ci daremo quindi degli obiettivi (misurabili attraverso specifici kpi), un piano di azione per raggiungerli nel breve, medio e lungo periodo e rendiconteremo tutte queste attività nel nostro primo report integrato di sostenibilità, che abbiamo intenzione di pubblicare entro la fine del prossimo anno.

Stiamo inoltre lavorando per effettuare una carbon footprint di organizzazione e per diventare una società benefit.

 

Nella sfida verso la sostenibilità, quali sono gli ostacoli principali nel vostro settore?

Più che ostacoli, parlerei di sfide. In questo senso il contesto normativo a cui siamo sottoposti è molto regolamentato, specie per quanto riguarda la classe dei dispositivi medici: effettuare modifiche di prodotto, di packaging o di processo richiede importanti analisi dell’aspetto regolatorio.

Infine, la sfida forse più importante riguarda la capacità di saper creare un’attività di engagement consolidato tra tutti gli stakeholder e attori della filiera per la creazione di valore condiviso e per uno sviluppo sostenibile comunitario.

 

Come immagina il futuro?

Fortunatamente i temi riguardanti la sostenibilità sono sempre più considerati negli aspetti decisionali e nei modelli di business delle aziende. Anche i governi e le organizzazioni internazionali stanno lavorando molto per promuovere e incentivare lo sviluppo sostenibile e la stessa opinione pubblica, soprattutto grazie al contributo delle nuove generazioni, sta diventando sempre più attenta e informata su questi argomenti.

Sono davvero molto fiducioso per il futuro poiché inizio a vedere i primi sviluppi di una cultura globale orientata a un’economia sostenibile, che non comprometta il benessere del pianeta e delle generazioni future.

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