Federfarma Servizi compie trent’anni

Federfarma Servizi compie trent’anni

I trent’anni di Federfarma Servizi – celebrati a Mestre nel corso della annuale convention congiunta con Federfarmaco – sono stati l’occasione per un aggiornamento su quello è il progetto principe della categoria, in rampa di lancio nel 2019. Parliamo di Sistema Farmacia Italia, la società di scopo che vede unite Federfarma e Federfarma Servizi nel dare vita alla “rete delle reti”, l’aggregazione che intende coagulare le forze di tutte le farmacie che vogliano restare indipendenti e opporsi alla probabile espansione di multinazionali della distribuzione – senza dimenticare assicurazioni e fondi di investimento – nella proprietà delle farmacie. «È proprio attraverso l’aggregazione che siamo convinti che la farmacia italiana nel suo complesso potrà superare il momento di difficoltà e quell’individualismo che rischia di condannarla all’isolamento. Con il recupero della professionalità che resta il filo conduttore di una attività che dovrà essere caratterizzante per il farmacista e la farmacia», sottolinea il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone (nella foto).

Ma come aderire a Sistema Farmacia Italia? Lo spiega il presidente della società Alfredo Procaccini: «La procedura di iscrizione, per ora attiva solo dal sito, è stata semplificata e lo sarà ulteriormente nei prossimi giorni.  L’impegno richiesto è di 100 euro, 50 per le farmacie rurali, una cifra che serve per dimostrare volontà di partecipazione». Contestualmente all’iscrizione, «è prevista la firma di un contratto: si tratta di un contratto quadro tra titolare e Sistema Farmacia Italia, che vincola il farmacista, ma senza penali. Il vincolo è soprattutto morale, perché si tratta di un impegno con cui si dimostra che si crede nel progetto e per darci la misura di cosa si vuole fare Nel contratto infatti è prevista la scelta della tipologia di servizi a cui si vuole e si può dare adesione».

Ma il futuro non è tutto nella aggregazione. Prima di fare questa scelta occorre verificare lo stato di salute della farmacia. Lo ha ricordato, a Mestre, l’amministratore delegato di Credifarma Marco Alessandrini: «Una questione delicata è quella dell’indebitamento medio delle farmacie, che è cresciuto notevolmente superando in molti casi i livelli di guardia. Da sottolineare, entrando più nel dettaglio, che è cambiata radicalmente negli ultimi anni la natura dell’indebitamento: oggi per il 70% è di carattere commerciale (cioè verso la distribuzione) e solo per il 30% finanziario (banche e finanziarie), percentuali invertite rispetto a non molto tempo fa». Altro dato da ricordare: oggi la farmacia italiana vale 24 miliardi, un fatturato rimasto sostanzialmente inalterato nonostante la crisi e nonostante il calo del 35% della Dcr negli ultimi nove anni. Il comparto tiene ma la battaglia è appena iniziata.   E, visto che non mancano le farmacie pericolanti e quelle dichiaratamente in crisi, l’auspicio di Alessandrini che i titolari si convincano che un chek up finanziario sia sempre utile, al di là del partner che si sceglie.

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