Carenze, le contromosse della filiera

Si fa sempre più caldo il clima nella distribuzione per mancanti e contingentamenti. L'Aifa invita le farmacie a fare ordini diretti, le cooperative tentano l'autocertificazione per chiamarsi fuori dal parallel trade

Carenze, le contromosse della filiera

Nella filiera farmaceutica cresce l’insofferenza per i contingentamenti dell’industria legati a carenze ed esportazioni parallele. E si infittisce il gioco dei sospetti tra i diversi attori della catena, con le farmacie che minacciano di scavalcare i grossisti e i grossisti che accusano i produttori di tagliare gli ordini a tutti senza fare differenze tra chi esporta e chi no.
Per ora sono dissidi che rimangono sotto traccia, ma se le carenze dovessero proseguire e allargarsi le polemiche potrebbero diventare laceranti. Federfarma, per esempio, ha dato ampia diffusione nei giorni scorsi a una lettera dell’Aifa in cui si ricorda che in caso di rotture di stock le farmacie possono sempre servirsi dell’articolo 105, comma 4, del d.lgs 219/06, che consente ordini diretti al produttore con l’obbligo di consegna entro le 48 ore. Difficile però che ai grossisti possa piacere il consiglio dell’Aifa, perché di fatto è un invito ad aggirarli proprio in un momento in cui diversi produttori studiano piani per alleggerire i costi logistici.

Ed ecco allora la contromisura di Federfarma Servizi, che nelle settimane scorse ha dato disposizione alle cooperative associate di scrivere all’Agenzia del farmaco per autodichiarare che l’azienda non fa esportazioni parallele. «Condividiamo con lei» si legge nella lettera, inviata dalle singole cooperative sulla base di un testo concordato «la nostra preoccupazione in merito alla carenza di farmaci nel nostro territorio. Essa rappresenta, infatti, un danno economico per la nostra Società e una perdita di quota di mercato a favore dei nostri competitors».

L’obiettivo dell’iniziativa promossa da Federfarma Servizi è quella di dividere su una lavagna ideale il gruppo dei buoni (distributori) dai cattivi. «L’industria ormai ci dimezza gli ordini» attacca Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi «e lo fa a tutti, senza distinguere tra grossisti che praticano esportazione parallela e grossisti che non la praticano».

Ma questa è solo la prima delle iniziative in cantiere. Un’altra coinvolge la piattaforma logistica di Farmintesa, nella quale strarebbe per entrare Federfarma.Co: a tutti i distributori che se ne serviranno, verrà chiesto di “autocertificare” l’estraneità al mercato delle esportazioni parallele. Con l’obiettivo, ovviamente, di convincere l’industria a non trattare la piattaforma come un qualsiasi grossista della filiera.

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