Concorrenza e pannolini, studio Bankitalia

Nel numero di giugno del periodico "Tema di discussione" dell'istituto, una ricerca mette in relazione concorrenza, domanda e prezzi nelle farmacie partendo da uno dei più tipici prodotti di libera vendita per l'infanzia

Concorrenza e pannolini, studio Bankitalia

Tocca ai pannolini dimostrare che dove ci sono più farmacie c’è concorrenza sui prezzi. Non è una battuta: basta andare a leggere l’articolo pubblicato sul numero di giugno di “Tema di discussione”, il periodico economico della Banca d’Italia, e firmato a quattro mani da Giacomo Calzolari, Andrea Ichino e Viki Nellas, dell’università di Bologna, e da Francesco Manaresi, di Bankitalia.
Nel loro studio, gli autori prendono i pannolini come parametro d’indagine per verificare le dinamiche di mercato che si instaurano nel canale farmacia a fronte di determinati assetti concorrenziali. L’assioma di partenza è che la domanda correlata a questo tipo di prodotti sia caratterizzata da scarsa elasticità (cioè fluttua in modo ridotto rispetto al variare dei prezzi) perché i genitori dei neonati sono di solito poco informati sull’offerta, non hanno il tempo di cercare i prezzi più convenienti e sono meno attenti alle differenze di costo tra i prodotti. Partendo da questa considerazione, gli autori hanno passato al setaccio i dati relativi a prezzi e quantità di tutti i prodotti acquistati presso un ampio campione di farmacie italiane (pari al 18,6 per cento del totale) nel periodo 2007-2010. In particolare, sono stati messi a confronto i prezzi dei prodotti per l’infanzia praticati dalle farmacie e le nascite a livello comunale, con distinzione tra i centri sotto i 7.500 abitanti (quindi con una sola farmacia), quelli tra i 7.500 e i 12.500 (due farmacie) e sopra i 12.500.
I risultati mettono in luce due dinamiche: primo, dove le nascite aumentano salgono i prezzi, perché si riduce l’elasticità media della domanda a causa di un maggior numero di consumatori meno informati e più affrettati; secondo, dove c’è maggiore concorrenza (più farmacie) si riduce l’aumento dei prezzi determinato dall’incremento delle nascite. «In altri termini» scrivono gli autori «in un Comune con poco più di 7.500 abitanti l’aggiunta di un concorrente è sufficiente per annullare il potere di mercato di una farmacia monopolista».

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