Salute 4.0

Salute 4.0

Gli italiani ai primi sintomi si rivolgono a internet, per tenersi in forma usano App dedicate e apparecchi wearable per la rilevazione di passi e frequenza cardiaca; sono convinti che la prevenzione sia legata agli stili di vita, più che ai controlli; non hanno particolari problemi a condividere con medici e farmacisti, ma anche con le assicurazioni, i dati relativi alla loro salute. Questo il ritratto emerso dalla ricerca “Salute 4.0: curarsi nell’era digitale, generazioni a confronto” è stata commissionata da BNP Paribas Cardif, e condotta dall’istituto di ricerca Eumetra MR, per indagare la percezione dei cittadini maggiorenni sul fronte di benessere e salute, ma anche aspetti il web e le fake news, la privacy e la sicurezza, il ruolo dell’innovazione tecnologica.

Internet ai primi sintomi

Secondo i risultati della ricerca, la percezione sulla propria salute è ritenuta buona o ottima dall’84% degli italiani, ma solo la metà è convinto di avere una «salute di ferro». In questo caso essere giovani aiuta, mentre le donne sono leggermente meno entusiaste. Il 39% della popolazione ha avuto negli ultimi 12 mesi problemi di salute, al di là dei normali malesseri stagionali: in questi casi il primo a cui ci si rivolge è proprio il medico di famiglia (per il 57%), un dato comunque non elevatissimo. Solo l’8% ha cercato una cura sul web e l’11%, invece, si è affidato al “fai da te”.



Ma il comportamento cambia quando si analizzano i primi sintomi di una malattia: la maggior parte (42%) si informa su internet per farsi un’idea del problema, prima di rivolgersi al medico. Con una curiosità: a farlo in maniera più marcata non sono solo i giovanissimi, ma anche i senior, anche se per questi ultimi il medico ha sempre un ruolo prioritario. Solo il 22%, invece, si reca fisicamente spesso dal medico per avere il suo consiglio.

Per chiedere informazioni gli italiani si fidano della categoria dei medici / farmacisti (91%), mentre solo il 36% considera sicuro il “web e i social”, il 26% le “istituzioni pubbliche” e il 21% i “media”. Per quanto riguarda il web, la maggior parte degli intervistati (89%) è comunque consapevole che internet contenga tante inesattezze, ma il 75% non è preoccupato perché convinto di saper distinguere tra fake news e vere notizie.

Per quanto riguarda le cure c’è una certa diffidenza verso l’uso delle medicine: quattro italiani su dieci sono favorevoli e solo il 23% è contrario. I più propensi all’uso sono gli uomini e la popolazione più matura.

Per rimanere in forma, il detto popolare del “buon senso nel mangiare e nel bere e fare attività fisica” (per il 54%) vince su tutti, anche sulla prevenzione, indicata solo dal 33% del campione. Sono soprattutto le generazioni più mature, e leggermente le donne, a praticare maggiormente concrete strategie di prevenzione.


Cosa fanno gli italiani invece per il proprio benessere?

Il 72% indica la “cura del tempo” investendo nelle proprie passioni e nelle relazioni. Ma non manca chi punta a “limitare gli eccessi” (62%), tra cui fumo, alcol e cibi dannosi, al “riposo e allo svago” (54%) e alla “cura del corpo” (45%). Inoltre, per la cura del benessere il 77% usa la tecnologia tra internet (55%), App per smartphone e/o PC (45%) e i wearables (29%).

Per quanto riguarda la condivisione dei propri dati sanitari In media, solo poco più della metà (55%) condividerebbe tramite device o simili le proprie informazioni, e i più restii sono ovviamente i Senior. In questo caso l’interlocutore della condivisione conta molto. Se si tratta del proprio medico o farmacista, infatti, la disponibilità sale di molto (83%). Le assicurazioni sono indicate dal 9% dei casi.

La survey è stata realizzata da Eumetra MR per BNP Paribas Cardif nel mese di maggio 2018 e condotta su un campione della popolazione maggiorenne tramite 1.011 interviste con il metodo C.A.W.I. (Computer Aided Web Interviewing). Il campione è stato suddiviso per Genere – Donne (48%) e Uomini (52%), EtàGen. Z (13%); Millennials (20%); Gen. X (47%); Baby Boomers (19%); Senior (1%) – e Area geografica.

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