Black Friday, pochi ordini nelle farmacie online: il parere di Francesco Zaccariello

Black Friday, pochi ordini nelle farmacie online: il parere di Francesco Zaccariello

Il Black Friday, in tempi di pandemia, in alcuni casi è durato una settimana intera. Si tratta dell’appuntamento dedicato ai forti sconti pre-natalizi, nato negli Stati Uniti e arrivato in Italia soprattutto attraverso la vendita online.

Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm gli italiani spenderanno online circa 1,5 miliardi di euro nel 2020, il 15% in più rispetto al 2019.

Le farmacie online hanno partecipato all’iniziativa, con alcune offerte di scontistica, ma senza puntare su un evento che si conferma più legato al mondo dell’elettronica.

Il futuro è nell’omnicanalità

In attesa dei risultati di vendita di quest’anno, secondo i dati rilevati da SEMrush, piattaforma per la gestione della visibilità online, le ricerche online dell’item “Black Friday” sono aumentate del 12% rispetto allo scorso anno. Una crescita non elevata, visto i numeri del commercio online del 2020.

«Non è stato un black friday come gli altri anni in termini di numeri, nel senso di incremento di ordini, questo probabilmente a causa del minor potere di spesa delle persone. Siamo ancora in lockdown e per quanto ci si possa rivolgere ai canali digitali per acquistare, molti non stanno lavorando, quindi non possono proprio spendere», ha  spiegato a Pharmaretail.it  Francesco Zaccariello, farmacista e amministratore delegato di efarma.com «da parte nostra, pur avendo creato una impostazione grafica e di comunicazione – il sito è stato tutto ripensato con lo sfondo nero – non è una ricorrenza che “stressiamo” in termini di marketing, perché la riteniamo più legata al settore dell’elettronica. Il cliente che aspetta le offerte del Black Friday di solito ha in mente un prodotto e cerca quello; un comportamento diverso da chi compra in modo ricorrente da un sito come il nostro ».

Infatti, il Black Friday si conferma un fenomeno prevalentemente legato all’elettronica, con quasi 4,7 milioni di digitazioni sui motori di ricerca solo nel mese di novembre (dati SEMrush), il prodotto che sta suscitando più interesse in assoluto è la PlayStation 5, il secondo “Dyson Black Friday”, digitato 7,8 mila volte. La piattaforma più consultata è Amazon.it, con una media di oltre 260 milioni accessi mensili, quasi il 50% in più rispetto all’anno scorso, mentre quello con il maggior incremento generale è Unieuro.it, a +69% (12 milioni ricerche).

In generale, prosegue Zaccariello, «tendiamo a fidelizzare il cliente con altre offerte» e specifica  che «in ogni caso nelle offerte del black friday, non sono coinvolti i farmaci da banco, mentre una scontistica è prevista per la cosmesi o integratori». In termini di ordini, il sito eFarma ha visto un leggero calo dal martedì al giovedì precedenti il Black Friday, ma comunque, «rispetto allo scorso anno l’incremento registrato di venerdì è stato minore. C’è da dire che le vendite online sono cresciute tanto in questi mesi, il nostro traffico è molto aumentato durante il primo lockdown e continua a crescere».  E proprio questa continua crescita è segno di una diversa consapevolezza del cliente: «Da un e-commerce puramente traslazionale, che prevede cioè il solo scambio di merci, si sta andando verso un e-commerce informazionale. Quello che ora il cliente cerca nelle piattaforme è anche informazione sul prodotto, che viene poi acquistato nel punto vendita della farmacia, dove trova il consiglio» spiega Zaccariello. Quella che va superata dunque «è la visione di contrapporre la farmacia fisica a quella online, in un mondo in cui le abitudini di acquisto stanno andando veramente verso una omnicanalità. Lo switch tra online e off line è continuo e dipende da tante diverse variabili». Le piattaforme di vendita on-line possono dunque diventare player strategici per la comunicazione di prodotto. «Se offro approfondimenti su un prodotto, per esempio un integratore di Omega3, non è detto che l’acquisto avvenga subito: ma certamente l’informazione rimarrà e in un secondo momento, quando il medico suggerirà una integrazione al paziente, questo potrebbe decidere di acquistarlo, attraverso l’e-commerce o in farmacia».

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