Etichette alimenti, va avanti decreto sanzioni

Approda in Stato-Regioni il testo con le sanzioni per chi viola il Regolamento Ue su claims ed etichette delle confezioni alimentari. Critiche dalle aziende del comparto, che trovano il provvedimento di difficile applicazione

Etichette alimenti, va avanti decreto sanzioni

E’ approdato in conferenza Stato-Regioni per il via libera decisivo lo schema di decreto legislativo con le sanzioni per chi viola il regolamento CE 1924/06 sulle indicazioni nutrizionali e salutistiche da riportare sulle etichette dei prodotti alimentari.
Il testo affida controlli e interventi all’Amministrazione sanitaria, ossia ministero della Salute, Regioni e Asl. Consumatori, associazioni di tutela e altri soggetti potranno quindi rivolgersi a tali enti per segnalare contenuti sospetti nelle etichette e nella pubblicità (anche web) dei prodotti alimentari.
Le sanzioni introdotte dal decreto, dal canto loro, rispondono a un principio di stretta legalità, nel senso che ogni violazione della norma in tema di indicazioni nutrizionali e salutistiche sarà soggetta a specifica sanzione amministrativa in denaro, fatto salvo il dovere delle autorità di controllo di denunciare alla competente Procura della Repubblica ogni eventuale notizia di reato (come la frode). Gli importi delle sanzioni comminate nello schema di decreto, in particolare, variano da un minimo di mille a un massimo di 40mila euro, in relazione alla gravità della violazione contestata. Quando la sanzione pecuniaria supera i 7.500 euro, potrà anche essere ordinata la pubblicazione del provvedimento – con sintetica descrizione dell’illecito – su due quotidiani a diffusione nazionale, cone relative spese a carico del trasgressore.
Il Regolamento europeo cui rimandano le sanzioni del decreto, mira a rendere trasparente e affidabile la comunicazione e i claim dei prodotti alimentari. Sono vietate, in particolare, le etichette con indicazioni false, ambigue o fuorvianti, che incentivano il consumo di determinati alimenti o sottovalutano l’importanza di una corretta dieta o che inducono timori immotivati nel consumatore.
Nonostante sia stato approvato nel 2006, il Regolamento continua però a suscitare forte contrarietà nell’industria del settore: la Commissione europea, ricorda Federalimentare, non ha ancora pubblicato l’elenco dei claims consolidati sulla salute da considerare definitivamente autorizzati, mentre l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare deve ancora esprimersi sugli health claims per botanicals e probiotici. In altri termini, il Regolamento continua a essere di difficile applicazione.
Dopo il voto in Stato-Regioni il decreto dovrà passare all’esame delle commissioni parlamentari competenti.

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