Infarmacia gioca la carta della veterinaria

Infarmacia gioca la carta della veterinaria

Si chiama “Pet’s In” la linea a marchio di alimenti per animali d’affezione che il consorzio Infarmacia (il network di Unico che raggruppa 237 esercizi del nord Italia) lancerà sul mercato da novembre. L’obiettivo è quello di presidiare un segmento della veterinaria che finora i farmacisti hanno quasi sempre trascurato, a torto secondo le analisi che arrivano dal consorzio: «I dati» spiega Riccardo Ludergnani, presidente di Infarmacia «dicono che ogni proprietario spende in media per il suo animale domestico dai 30 ai 50 euro al mese, e la gran parte è riservata all’acquisto di cibo. Non solo: mediamente, nel bacino di utenza di una farmacia risiedono più di 600 famiglie con almeno un animale in casa. Non è difficile capire che cosa succederebbe ai fatturati se riuscissimo a portare in farmacia almeno il 5% di questa fascia di clientela».


Di qui l’idea della linea a marchio, che comprenderà 17 referenze (destinate a coprire le principali specie domestiche) e si collocherà in una fascia di prezzo medio-alta, con un posizionamento diretto a valorizzare il canale di vendita: «Puntiamo a un pubblico sensibile alla qualità e al “naturale”» prosegue Ludergnani «tant’è vero che i prodotti della linea non conterranno né conservanti né additivi, mentre le materie prime saranno accuratamente selezionate: per esempio, soltanto olio extravergine di oliva».


Intanto, in un centinaio di farmacie del consorzio, è in corso da qualche mese un programma di gestione del comparto veterinaria basato su un accordo commerciale tra titolari e network della durata di due anni. Con tale intesa, le farmacie aderenti si sono impegnate a dedicare in modo permanente sette metri lineari di esposizione ai prodotti per animali da compagnia, che il network gestisce secondo le regole del category coordinato. E prima del via, sono stati organizzati corsi di formazione diretti ad arricchire la capacità di consiglio dei farmacisti. «I primi risultati sono più che incoraggianti» dice ancora Ludergnani «da maggio le farmacie aderenti al progetto hanno visto crescere i fatturati della veterinaria del 25%, mentre le referenze dell’assortimento sono aumentate del 48%».

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