Integratori: linee programmatiche e novità industriali

Integratori: linee programmatiche e novità industriali

Il mondo degli integratori alimentari è in grande crescita, ma rimangono sfide importanti per il settore.

Soprattutto, come indicato dal Rapporto Censis 2019, è necessario che le aziende lavorino per proporre prodotti di alta qualità, sicuri, in linea con le capacità migliori maturate nel settore e all’altezza delle aspettative crescenti dei cittadini.

Sembrano andare proprio in questa direzione le linee programmatiche per il 2020 di Integratori Italia di Unione Italiana Food, l’associazione di categoria aderente a Confindustria.

Armonizzazione delle norme e misure di sorveglianza

Il programma 2020 di Integratori Italia è focalizzato su tre macro obiettivi e temi: modelli adeguati di valutazione scientifica degli effetti e della sicurezza degli integratori alimentari; armonizzazione delle norme da adottare a livello europeo, per avere standard di produzione elevati con qualità certificata; definizione di misure di sorveglianza e di controllo post immissione sul mercato.

«Per quanto riguarda il quadro di valutazione scientifica», spiega il presidente Alessandro Golinelli (nella foto), «soprattutto nell’ambito degli effetti e della sicurezza, i protocolli impiegati a livello europeo sono stati sviluppati per le singole sostanze isolate e non consentono di fare emergere le proprietà delle sostanze naturali complesse. Queste problematiche emergono per i prodotti a base di piante ed estratti e per i prodotti a base di cellule vive come i probiotici. In questo contesto, obiettivo della nostra associazione è promuovere a livello europeo un dialogo che porti ad un nuovo quadro di valutazione per le sostanze naturali complesse».

Numerosi studi di proiezione hanno messo in evidenza come gli integratori alimentari possano configurarsi come strumento utile per il contenimento dei costi legati alla gestione di malattie croniche correlate all’invecchiamento della popolazione attraverso la riduzione di alcuni fattori di rischio. Evidenze che pertanto attribuiscono al settore un ruolo di potenziale opportunità per il sistema sanitario. Aggiunge Golinelli: «Sempre a livello europeo, Integratori Italia è impegnata a dare ulteriore impulso a un’azione di armonizzazione per raggiungere standard di produzione di qualità, e per monitorare l’immissione in commercio dei prodotti».

Nuove realtà

Intanto seppure la farmacia rimane il primo canale di vendita, si stanno aprendo nuovi canali non solo dal punto di vista della distribuzione, ma anche del consiglio: ne è un esempio Vitamina, la prima piattaforma italiana di personalizzazione e delivery di integratori alimentari, che spedisce al consumatore direttamente a casa un integratore personalizzato. Il progetto nasce dall’idea di tre giovani toscani – Filippo Sala, manager, Giovanna Geri, farmacista, e Marco Saccenti, designer – e ha vinto il Bando “InnovAction 2019”, che promuove e sostiene la ricerca e l’innovazione tecnologica. Gli integratori della piattaforma sono 100% made in Italy, riconosciuti dal Ministero e prodotti da un laboratorio fiorentino con oltre quarant’anni di esperienza.

La personalizzazione avviene tramite il sito dedicato, nel quale si procede a una profilazione, con un test di trenta domande su abitudini alimentari, stili di vita, esigenze e obiettivi. Tramite una live chat con farmacisti e nutrizionisti si arriva a determinare un piano di “integrazione personalizzato” che viene consegnato a domicilio in 72 ore. In catalogo a oggi ci sono diciotto integratori a base di minerali, estratti vegetali e probiotici.

Nel campo dell’industria, invece, Biofarma e Nutrilinea hanno dato vita Biofarma Group, una nuova realtà attiva nell’ambito della formulazione, produzione e confezionamento di integratori alimentari, dispositivi medici, farmaci a base di probiotici e cosmetici esclusivamente conto terzi. Il nuovo gruppo comprende anche altre tre realtà di riferimento del settore: Apharm, Claire e Pharcoterm. Con 650 collaboratori in quattro stabilimenti produttivi distribuiti tra Friuli Venezia Giulia, con una pipeline di oltre cinquanta prodotti, con un fatturato di 170 milioni di euro, il gruppo opera in oltre quaranta Paesi del mondo e mira a incrementare la propria presenza sul mercato globale.

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