L’etichetta personalizzata fa volare il brand

L’etichetta personalizzata fa volare il brand

Quando venne lanciata, poco più di un anno fa, qualcuno parlò di «morte» del brand. E di questo in effetti si trattava, perché la campagna “Share a Coke” (condividi una Coca) di Coca-Cola giocava tutte le sue chance proprio nella rimozione del marchio dalle etichette delle sue bottiglie, rimpiazzato da più di 150 nomi propri (selezionati in base alla popolarità nei singoli paesi) o nomi comuni dalla valenza sociale (“Amici”, “Famiglia” eccetera).


Quella comunicazione fece scalpore e aprì lunghe discussioni, ma oggi i numeri – riportati da un articolo del Wall Street Journal – sembrano dare ragione all’azienda di Atlanta. Perché la campagna ha fatto aumentare del 2% le vendite di Coca-Cola nel mondo, dopo nove anni consecutivi di contrazione. Tanto che Coca-Cola sta già pensando di ripresentarla l’anno prossimo in una nuova veste, mentre in alcuni Paesi sono già state lanciate alcuni esperimenti (come in Italia, dove sulle etichette della bevanda cominciano a campeggiare versi delle canzoni più famose).


Ma quello che di questa campagna vale la pena registrare, anche per chi lavora in comparti che nulla hanno a che fare con le bibite, sono le dinamiche del suo successo. Circa mezzo milione di fotografie che ritraggono una bottiglia di Coca-Cola sono state pubblicate su Instagram con l’hashtag #shareacoke, verosimilmente da persone che recavano lo stesso nome stampato sull’etichetta. Per Dean Crutchfield – un consulente pubblicitario intervistato dal Wall Street Journal – la chiave della campagna sta nel fatto che la bottiglia di Coca-Cola appartiene alla storia del design ed è un’icona a livello mondiale; il fatto che tutti potessero trovarne una con il proprio nome sopra ha scatenato il “fattore wow” a livello mondiale, con risultati clamorosi sui social networks. Dove prolificano storie come quella di Alyssa Lescalleet e suo marito Shane, che per un’intera estate hanno cercato due bottiglie con i loro nomi girando per tutto l’Ohio. Alla fine le hanno trovate e ora stanno in soggiorno, vicino alla loro foto di matrimonio.
Il brand è morto, evviva il brand.

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