Parma, integratore sempre più farmaco

Ricerche, dati scientifici e trend di mercato hanno dominato l'edizione 2013 di "Pianeta Nutrizione & Integrazione": gli integratori, ha detto il farmacologo Sirtori, tra 10 anni domineranno il mercato

Parma, integratore sempre più farmaco

Quasi 2.500 presenze, oltre 80 ore di aggiornamento continuo tra convegni, corsi e workshop, 1.500 specialisti tra medici, farmacisti, nutrizionisti e dietisti provenienti da tutto il territorio nazionale, 70 aziende espositrici tra italiane ed estere. Sono i numeri di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, ospitata da giovedì a sabato alle Fiere di Parma. «Il nostro intento» hanno ricordato i presidenti del Comitato scientifico dell’evento, Michele Carruba e Sergio Bernasconi «è quello di promuovere ma soprattutto formare e informare coloro che prescrivono, distribuiscono e consigliano per un corretto utilizzo di questi prodotti».
Tra gli incontri del programma merita un cenno la tavola rotonda su comunicazione e integratori, alla quale erano presenti rappresentanti dell’industria, dell’Antitrust e dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. «Gli integratori» ha detto in apertura Cesare Sirtori, ordinario di Farmacologia clinica all’università di Milano «non sono solo prodotti da assumere in condizioni di vera o ipotetica carenza. Sono probabilmente i “farmaci” che domineranno il mercato fra 10 anni. Nutraceutici o loro componenti hanno dimostrato potenzialità sorprendenti nel trattamento dell’ipertensione e ipercolesterolemia e, da dati molto recenti, nelle patologie neurodegenerative come l’Alzheimer». Vincenzo Guggino, segretario generale dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, ha invece ricordato che va trovato «un punto di equilibrio tra la giusta esigenza delle aziende di far conoscere le innovazioni connesse ai loro prodotti e il diritto dei consumatori ad avere informazioni corrette e verificate».
Grande risalto anche alla presentazione del “Physicians’ Health Study II”, lo studio promosso e finanziato dall’Istituto nazionale di sanità Usa per valutare l’impatto dell’integrazione multivitaminica nella prevenzione primaria di alcune gravi patologie croniche. «Più di metà della popolazione americana assume un integratore alimentare e tra questi i multivitaminici sono quelli più diffusi» ha spiegato Howard Sesso, dell’Harvard medical school e Brigham and women’s hospital di Boston, uno dei principali autori del Phs II. Lo studio, durato 14 anni, ha visto la partecipazione di oltre 14mila medici americani maschi, di età superiore ai 50 anni, che hanno assunto giornalmente, dal 1997 al 2011, un integratore alimentare multivitaminico e multi minerale. Nei soggetti che assumevano il multivitaminico – ha riassunto il docente americano – è stata riscontrata una riduzione pari all’8% del rischio di tumore rispetto al gruppo trattato con placebo e la riduzione arriva al 12% se non si considerano i tumori della prostata.
Protagoniste dell’evento anche le fotografie dei trend di mercato: secondo i dati gennaio-dicembre 2012 Nielsen Market Track Healthcare per FederSalus, in Italia sono state vendute 140,7 milioni di confezioni di integratori per un valore pari a 1.908,7 milioni di euro. Il trend positivo è confermato anche dai dati riferiti all’anno mobile terminante a gennaio 2013: nei 12 mesi scorsi sono state vendute 141,1 milioni di confezioni (+3,1% rispetto all’anno precedente) per un valore complessivo di euro 1.915,5 milioni, in crescita del 2,9% rispetto ai 12 mesi precedenti. Si è trattato principalmente di fermenti lattici, integratori per il controllo del peso, integratori salini, multivitaminici, acquistati prevalentemente in farmacia (111,2 milioni di confezioni). Nei super e ipermercati, invece, sono state vendute 22,5 milioni di confezioni (+14,7% rispetto all’anno precedente). In calo, infine, l’acquisto in parafarmacia con 7,5 milioni di confezioni (-4%).

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