La pratica di estrarre farmaci dai loro blister originali per riconfezionarli in dosi personalizzate, il cosiddetto deblistering, è in molti Paesi europei già ampiamente riconosciuta e valorizzata per i vantaggi che offre, dal contrasto all’antibiotico-resistenza alla gestione ottimale delle scorte contro la carenza di farmaci.
Assofarm, l’associazione delle farmacie comunali, torna a evidenziare le potenzialità di questo servizio per rafforzare il ruolo della farmacia dei servizi, auspicando un intervento legislativo nazionale che superi le frammentazioni regionali.
Un servizio ad alto valore aggiunto
Assofarm, spiega una nota, da tempo promuove attivamente lo sviluppo della farmacia dei servizi e la sua integrazione con la medicina generale e guarda con grande interesse allo sviluppo del deblistering, ritenendolo un servizio ad alto valore aggiunto per i pazienti cronici e un’opportunità concreta per valorizzare il ruolo del farmacista come professionista sanitario di prossimità. Questa presa di posizione nasce dalla recente relazione istruttoria del Consiglio di Stato, che ha evidenziato le significative incongruenze del quadro legislativo nazionale. Anche se non esiste un divieto esplicito né una classificazione del deblistering come pratica dannosa per la salute pubblica, manca una normativa chiara e completa che ne disciplini gli aspetti e le modalità di attuazione. Il ministero della Salute ha spesso manifestato prudenza nei confronti della sua diffusione su larga scala; tuttavia, alcune Regioni hanno adottato regolamenti propri in materia, senza che vi siano state contestazioni o interventi da parte delle autorità nazionali.
PharmaRetail ricorda anche la recente autorizzazione alla commercializzazione di due farmaci con confezione frazionabile, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Ad oggi quindi nel nostro Paese la possibilità di sconfezionamento è frammentata, in cui alcune farmacie offrono il servizio di personalizzato, altre no, e alcune lo praticano in un contesto di sostanziale disinteresse regionale. La situazione è ulteriormente complicata, come sottolinea il Consiglio di Stato, dall’incapacità del Ministero di fornire un quadro completo delle normative regionali esistenti. «La possibilità di personalizzare la dispensazione dei farmaci può migliorare l’aderenza terapeutica, ridurre gli sprechi e ottimizzare la gestione delle terapie, specialmente per pazienti politerapizzati o con particolari esigenze, spesso seguiti con attenzione dal medico di famiglia» ha spiegato Luca Pieri, presidente di Assofarm «Tuttavia, la mancanza di un quadro normativo nazionale chiaro e condiviso continua a rappresentare un ostacolo alla sua diffusione omogenea e sicura».
PharmaRetail nel tempo ha seguito lo sviluppo delle diverse sperimentazioni ed oggi alcune le Regioni italiane hanno attivamente incluso il deblistering nei progetti di sperimentazione della Farmacia dei Servizi, in linea con le disposizioni della Legge 189/2012, Lombardia, Lazio, Umbria, Emilia Romagna.
Per concretizzare appieno questo potenziale servizio, Assofarm ritiene “di fondamentale importanza lo sviluppo e il rafforzamento della figura del Farmacista di famiglia come coordinatore del percorso di cura del paziente cronico, in stretta sinergia con il medico di medicina generale a fine di garantire l’appropriatezza, la sicurezza e l’efficacia del servizio di deblistering”. È, infine, “auspicabile un intervento legislativo nazionale che definisca in modo univoco le procedure, le responsabilità e gli standard di qualità per il deblistering, superando l’attuale limbo normativo”.