Cuore in farmacia, prevenzione cardiovascolare al femminile

Cuore in farmacia, prevenzione cardiovascolare al femminile

Le malattie cardiovascolari sono state in passato considerate problematiche più maschili che femminili. In realtà, una parte significativa della popolazione femminile convive con fattori di rischio multipli rispetto al rischio cardiovascolare, pur non essendone consapevole. L’iniziativa Cuore in farmacia realizzata in farmacia dal 9 giugno all’11 luglio 2025 e i cui risultati sono stati recentemente presentati a Roma, si è proposta di sensibilizzare su questo tema nell’ambito della medicina di genere.

 

 

Coinvolte più di 2300 donne in 234 farmacie

All’iniziativa promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma, hanno aderito 234 farmacie associate a Federfarma, distribuite in sei Regioni (Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Puglia). Sono state coinvolte 2.328 donne tra i 40 e i 60 anni, fascia particolarmente a rischio, attraverso un percorso di prevenzione cardiovascolare gratuito con: misurazione di pressione arteriosa, peso, altezza e circonferenza vita; compilazione di un questionario indicizzato basato su 30 parametri; esecuzione di un elettrocardiogramma (ECG) con referto in tempo reale tramite telemedicina; analisi del profilo lipidico (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi). «La campagna Cuore in farmacia, ha il pregio di mettere in evidenza il ruolo delle farmacie di comunità come presidi di prossimità, capaci di intercettare bisogni sommersi e favorire l’accesso a percorsi di prevenzione di genere» ha dichiarato Francesca Moccia, Vice Segretaria Generale di Cittadinanzattiva. «L’esperienza, nel suo complesso, rappresenta un modello virtuoso e replicabile, che rafforza il contributo italiano al nascente Piano europeo per la salute cardiovascolare».

Nove donne su dieci hanno almeno un fattore di rischio

Sulla base di 30 parametri presi in considerazione, tra misurazioni, patologie pregresse e stili di vita, è emerso che il 90% delle donne presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Il 37,4% delle donne (più di 4 su 10) presenta anomalie all’esame dell’elettrocardiogramma (ECG), soprattutto legate al ritmo cardiaco (50%) e alla conduzione intraventricolare (41,2%). Tra le 804 donne con anomalie ECG, il 23,6% è in sovrappeso e il 13,2% in condizione di obesità. I dati che riguardano l’analisi del profilo lipidico (colesterolo totale, lipoproteine ad alta densità – HDL, lipoproteine a bassa densità – LDL, trigliceridi), invece, mostrano aspetti incoraggianti (HDL protettivo nell’86,9% dei casi e trigliceridi nella norma nel 76,1%), ma evidenziano criticità per l’LDL: solo il 44,7% delle donne ha valori inferiori a 100 mg/dl. Al quadro rilevato si aggiungono fattori di rischio quali sedentarietà (57,2%), fumo (31,8%) e ipercolesterolemia pregressa (28,2%). Particolarmente allarmante il dato relativo alle donne già diagnosticate e in trattamento antipertensivo: quasi 3 su 10 (29,3%) mostrano valori pressori ancora alti, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia del trattamento.

«Grazie alla telemedicina in farmacia e alla sinergia tra farmacisti, medici e rappresentanze dei cittadini, la prevenzione e gli screening sono veramente a portata di tutti» ha affermato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale «L’iniziativa Cuore in farmacia ha inoltre un importante valore aggiunto: quello di adottare l’approccio della medicina di genere, promuovendo la prevenzione a favore delle donne, che vengono in farmacia per le esigenze di salute di tutta la famiglia, spesso trascurando le proprie».

Serve rafforzare le iniziative di prevenzione

Il report pubblicato il 30 ottobre contiene anche alcune proposte: alle istituzioni si chiede innanzitutto di rafforzare le iniziative di prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolare tra le donne, data la loro vulnerabilità specifica, promuovendo campagne di sensibilizzazione pubblica sui fattori di rischio; alla rete delle farmacie è diretta la richiesta di ampliare la disponibilità di servizi di telemedicina, soprattutto nelle aree interne del paese per rendere gli screening più accessibili e tempestivi. Inoltre, alle organizzazioni civiche e dei pazienti si raccomanda di promuovere una maggiore consapevolezza sulle malattie cardiovascolari tra le donne, attraverso programmi di educazione sanitaria e partnership con le farmacie locali. Infine, ai cittadini il consiglio di cogliere le opportunità di screening offerte, di adottare corretti stili di vita, di avere consapevolezza dei propri fattori di rischio e di aderire alle terapie prescritte.

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