Tensioni sul rinnovo Ccnl dipendenti di farmacia

Tensioni sul rinnovo Ccnl dipendenti di farmacia

La scorsa settimana si è interrotta la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro delle Farmacie Private che coinvolge circa 60mila lavoratrici e lavoratori dipendenti delle farmacie, e sono interessati dal negoziato. L’interruzione è stata causata – dall’indisponibilità di Federfarma ad accettare la proposta di adeguamento salariale proposta dalle organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

 

 

 

Il lavoro del farmacista è cambiato negli ultimi anni

La cifra proposta da Federfarma come aumento economico salariale nel triennio è stata di 120,00 euro, una cifra che i sindacati hanno reputato totalmente inadeguata se rapportata alla loro richiesta di 360 euro. I sindacati, in una nota, hanno sottolineato che il lavoro del farmacista è cambiato negli ultimi anni: il contesto del settore sta infatti consolidando (anche per effetto della sottoscrizione dell’accordo di convenzione con lo Stato siglato dalle associazioni Federfarma e Assofarm) i servizi che si svolgono in farmacia, con la conseguente crescita della professionalità offerta da parte del personale, sia esso laureato ed iscritto all’ordine che nel caso degli operatori non laureati. È di fatto, secondo le sigle sindacali, il maggiore impegno professionale unito all’indisponibilità ad incrementare i salari e orari lavorativi sempre più gravosi sono i fattori che rendono la professione della farmacista e del farmacista sempre meno attrattiva. “Sembra che i titolari di farmacia – riporta la nota sindacale – non si rendano conto della situazione: pare non avvertano il vento del cambiamento, che se non governato rischia di spazzare via una professione nobile ed un servizio essenziale alle cittadine e ai cittadini”.

La risposta di Federfarma in una nota che, prendendo atto ‘con rammarico’ dell’interruzione delle trattative causate dalla distanza tra la richiesta di aumento salariale dei lavoratori e la proposta dei titolari, puntualizza su alcuni punti del precedente rinnovo del Ccnl, che comprendevano alcuni vantaggi per i lavoratori. Tra questi: l’assistenza sanitaria integrativa, la previdenza complementare; prestazioni aggiuntive come i contributi previsti a favore dei dipendenti per l’assistenza a familiari non autosufficienti e per la frequenza da parte dei figli dell’asilo nido. Inoltre Federfarma dichiara di aver messo sul tavolo altre proposte delle quali ne riportiamo qui alcune:  rimodulazione dell’attuale declaratoria del livello Q2 (livello di inquadramento intermedio) al fine di consentire un più ampio riconoscimento della professionalità ai farmacisti collaboratori; l’introduzione di un ulteriore livello di inquadramento, con correlata attribuzione di un diverso incremento economico, tra il Q1 (livello di inquadramento più elevato) e il Q2, che riguarda i farmacisti cui potranno essere assegnate ulteriori responsabilità; riconoscimento di prestazioni di welfare; l’incremento della maggiorazione salariale per il lavoro supplementare svolto dai dipendenti in part-time; la definizione di un monte ore per la formazione ECM in orario di lavoro su temi concordati con il titolare/responsabile; una precisa definizione dell’orario diurno e dell’orario notturno in cui scattano le maggiorazioni retributive.

Infine, Federfarma – confermando la propria disponibilità al confronto costruttivo con i Sindacati per giungere in tempi brevi a un rinnovo del Ccnl che tenga conto delle esigenze di entrambe le parti ricorda, che le condizioni economiche e normative stabilite dal CCNL devono essere sostenibili per tutte le farmacie, che sono a tutti gli effetti delle imprese, diverse tra loro, grandi e piccole, rurali e urbane, in modo da garantire l’efficienza della rete territoriale; fermo restando ovviamente il principio fondamentale di riconoscere in modo adeguato il lavoro e la professionalità dei dipendenti.

Nella pronta risposta a questa comunicazione, le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottolineato come “la questione dell’aumento salariale sia stata al centro degli ultimi incontri con la controparte datoriale, che non ha manifestato alcuna intenzione di andare incontro alla loro proposta, mantenendo il punto su una cifra modestissima per coprire un intero triennio di vigenza contrattuale”. È evidente – proseguono le tre sigle – che Federfarma non considera il salario uno strumento prioritario per riconoscere il giusto valore alla professionalità”.

Il prossimo coordinamento unitario era fissato il 19 maggio.

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