Da semplice app per la condivisione di video a un fenomeno globale con più di un miliardo di utenti, TikTok è sempre più uno spazio in cui si affrontano anche temi legati alla salute e al benessere. Un’evoluzione che coinvolge pharmainfluencer, farmacisti che dialogano in diretta con i clienti, piattaforme di e-commerce della farmacia con funzione di shop integrato, fino alle nuove linee guida sulla pubblicità dei farmaci veterinari. Ma orientarsi nella normativa non è facile.
PharmaRetail ha chiesto a Salvatore Pastorello (nella foto), Responsabile area formazione e Coordinamento comunicazione social dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) di spiegarci quali sono le regole per l’utilizzo di questo social.
Il Ministero della Salute ha trasmesso alle aziende del settore farmaceutico le linee guida sulla pubblicità sanitaria dei medicinali veterinari sul social media TikTok. Di fatto, con queste linee guida, l’uso del canale social TikTok va così ad aggiungersi ai social già autorizzati: Facebook, Youtube e Instagram. «In un primo momento TikTok non era stato considerato, mentre adesso gode delle stesse condizioni degli altri social sia per quanto riguarda la creazione di contenuti o dirette in ambito salute. Così si è data anche la possibilità di pubblicizzare farmaci veterinari, senza prescrizione» ha spiegato a PharmaRetail Salvatore Pastorello «ricordiamo che il messaggio pubblicitario relativo a farmaci, prima di essere utilizzato, anche sulle piattaforme social, deve sempre essere autorizzato da parte del ministero della Salute».
La linea guida del Ministero per i farmaci veterinari (vale anche qui il divieto di pubblicità per i farmaci con obbligo di prescrizione), distingue fra profili aziendali, profili di prodotto e profili tematici. Combina le norme autorizzative sulla pubblicità di medicinali veterinari con le policy di pubblicazione del social network in questione. I profili TikTok di prodotto o brand, sono ammessi dal Ministero della Salute, a condizione che, per tutti i contenuti in essi pubblicati, siano disabilitate le funzionalità “commenta”, “duetto”, “stitch”, “condividi”, “registrazione schermo” e simili; sono invece ammesse le funzioni che consentono di seguire il profilo. Sono ammessi anche profili TikTok aziendali tematici, che non necessitano di autorizzazione ministeriale se non contengono alcun contenuto pubblicitario relativo a medicinali veterinari. Sui profili a tema (diversi dalla pubblicità istituzionale e di prodotto o brand) se sono presenti contenuti relativi ai medicinali veterinari dovranno essere disabilitate le funzionalità “commenta”, “duetto”, “stitch”, “condividi”, “registrazione schermo” e simili. Inoltre, per tutti i social network (Facebook, Youtube, Instagram, Tik Tok) nei quali la funzione di condivisione non può essere tecnicamente disabilitata, tutti i messaggi pubblicitari dovranno contenere il disclaimer: “Il Ministero della Salute autorizza esclusivamente il contenuto del messaggio pubblicitario. Eventuali commenti/reazioni sono di esclusiva responsabilità dell’utente. L’azienda si dissocia dai commenti degli utenti”.
«Tutte queste misure sono volte a tutelare il consumatore verso una comunicazione corretta del brand e posso dire che quando si tratta di pubblicità di farmaci c’è un controllo piuttosto stringente» ha sottolineato Pastorello. Per quanto riguarda i contenuti dei creator «siano essi reel, stories, o dirette, sono regolate su TikTok esattamente come avviene per gli altri social». Il Regolamento digital chart IAP sulla riconoscibilità della comunicazione commerciale diffusa attraverso internet -ha spiegato Pastorello- «afferma che la comunicazione commerciale diffusa attraverso Internet, ‘quali che siano le modalità utilizzate, deve rendere manifesta la sua finalità promozionale attraverso idonei accorgimenti di immediata visibilità, senza la necessità di ulteriori azioni da parte dell’utente’. E l’indicazione relativa alla natura pubblicitaria del contenuto deve essere mantenuta anche nel caso di condivisioni o “repost” dello stesso su altre piattaforme e interfacce online, inclusi i social media». Questo si concretizza per esempio con «l’ashtag Adv o Gifted a seconda che si tratti di un contenuto del creator commissionato e concordato con l’azienda, piuttosto che un contenuto spontaneo su qualcosa che è stato ricevuto in regalo».
Per quanto riguarda i farmaci veterinari, «la comunicazione commerciale non può -per esempio- contenere alcun elemento che faccia apparire superflua la consultazione di un medico veterinario o l’intervento chirurgico, in particolare offrendo una diagnosi o proponendo una cura per corrispondenza». L’autodisciplina Pubblicitaria quindi prevede, «in relazione al settore uno specifico Regolamento, che viene applicato in ogni caso, a prescindere dall’autorizzazione ministeriale e dal mezzo scelto, seguendo il quale l’inserzionista ha la possibilità di realizzare una comunicazione corretta e in linea con quanto richiesto dal Ministero». Quindi «come IAP, se contattati preventivamente, guardiamo che il contenuto rispetti le regole del Ministero della Salute, su farmaci, integratori o dispositivi medici. Nello stesso tempo facciamo controlli su quanto è stato pubblicato, a prescindere da una precedente autorizzazione ministeriale: è capitato di trovare messaggi non consoni su un dispositivo medico pur con autorizzazione. In questo caso è stata subito oscurata, quindi si può dire che i controlli ci sono e funzionano».