Alimenti, il salutistico vola anche nel post-crisi

Alimenti, il salutistico vola anche nel post-crisi

Mostrano significativi mutamenti le tendenze di acquisto degli italiani, nelle quali emergono evidenti contrazioni tra i cosiddetti prodotti “da crisi”. E’ quanto registra Nielsen dalle rilevazioni sui sei “macropanieri” del largo consumo con cui la società di ricerche monitora l’andamento dell’economia reale: nei dodici mesi che terminano a giugno di quest’anno, i prodotti del comparto food inquadrati nelle categorie “Chef a casa” e “Basici” smettono di crescere a vantaggio di “Pronti da mangiare” e “Facili e veloci”, i due panieri che raccolgono i cosiddetti piatti pronti da gastronomia, i pronti surgelati, le vaschette di affettati e via a seguire.


Serviranno altre conferme, ma l’impressione è che siano i primi segnali di una controtendenza: la crisi aveva “costretto” gli italiani a riscoprire il piacere del cucinare da sé e a rinunciare ai più costosi prodotti in busta o ai surgelati, ora invece i piatti pronti ricominciano a tirare. Rafforza la sensazione di essere davanti a un’inversione di tendenza il rallentamento negli acquisti dei prodotti di autogratificazione, con cui gli italiani erano soliti finora compensare le rinunce fatte sulla spesa privilegiando i panieri “Chef a casa” e “Basici”. Ne beneficiavano soprattutto i prodotti con una battutta di cassa intorno a un euro, come Nielsen 20150902-1patatine, caramelle gommose, tavolette di cioccolato e così via. Oggi invece i consumi in questa categoria risultano in contrazione, cosa che fa pensare a un italiano più gratificato dalla sua spesa in generale e dunque meno attirato da snack e altre tentazioni veloci.


Se per la farmacia i dati di Nielsen sui panieri dei piatti pronti attirano perché fotografano macrotendenze di consumo che invitano all’ottimismo, quelli invece sui prodotti food del comparto “Benessere e salute” risvegliano interessi ben più diretti. L’osservazione di fondo è che in questo segmento i dati relativi ai dodici mesi terminanti a giugno non fanno intravedere alcuna inversione di tendenza. Ed è un bene, perché il “salutistico” era uno dei pochi panieri che in questi anni di crisi faceva registrare andamenti regolarmente positivi. Nel periodo osservato, in particolare, il segmento Benessere e salute mette a segno una crescita del 10% (a valori e volumi) nella distribuzione moderna, ma se l’osservazione si restringe al solo comparto del salutistico l’incremento oscilla attorno al 30% (vedi grafico). E a fare da traino sono principalmente i prodotti senza glutine, con latte di soia, latte di riso, pasta e biscotti a emergere nettamente sull’offerta complessiva.


Che nell’alimentazione gli italiani mostrino ormai una propensione consolidata verso il “naturale” e il “salutistico” a prescindere dalla crisi è dimostrato anche dai risultati che negli ultimi dodici mesi sta registrando il comparto degli alimenti a base di cereali secchi, farro e orzo: nell’anno terminante a maggio 2015, questi prodotti hanno  fatto segnare un incremento del 23% nelle vendite a volume e un fatturato di oltre 12 milioni di euro (+34%). In particolare, i cereali che contribuiscono maggiormente alla crescita sono farro (+14,5%) “mix di cereali” (“3 cereali” e “5 cereali”, +25,2%) e orzo (+15,1%).

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