Covid-19 in Lombardia: la figura del farmacista sempre più centrale

Covid-19 in Lombardia: la figura del farmacista sempre più centrale

«In questa emergenza causata dal coronavirus, stiamo assistendo a una rivalutazione positiva della farmacia del farmacista e del suo ruolo», spiega Paolo Vintani (nella foto), farmacista titolare della Farmacia alla Madonna, di Barlassina (MB), per anni impegnato nella Associazione Lombarda (Federfarma Milano, Monza e Lodi) a Pharmaretail.it. «Come farmacisti in questi giorni siamo stati un punto di riferimento per i cittadini che sono venuti a chiedere informazioni e si sono resi conto di aver bisogno del farmacista come operatore sanitario, rapporto che si era un po’ raffreddato negli ultimi anni. Le mascherine sono ancora introvabili, se non a prezzi assurdi; mentre per quanto riguarda il gel mani, io stesso come altri colleghi lo abbiamo preparato in laboratorio, ma pian piano sta tornando anche quello industriale».

Verso una dematerializzazione della ricetta

Sono due lunghe settimane per tutto il Sistema sanitario regionale, dichiara Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «facendo fronte comune, anche grazie al contributo delle farmacie, sempre in prima linea, il Ssn continuerà a gestire questa difficile situazione nei Comuni all’interno della cosiddetta “zona rossa” dove le farmacie sono state, e continuano a essere, sempre aperte e – attraverso un’efficace riorganizzazione dei turni, su base volontaria, che ha portato a un sensibile aumento delle ore di apertura – garantiscono una continuità del servizio 24 ore su 24». Ma, aggiunge, «anche nel resto del territorio regionale l’apporto delle farmacie è come sempre fondamentale: non solo attraverso l’ascolto e il consiglio, più importanti che mai in questi giorni di dubbi e di apprensione da parte dei cittadini, ma anche con interventi concreti e proattivi. Un esempio: alla carenza di gel per le mani, le farmacie fanno fronte con preparazioni sostitutive, prodotte direttamente nei nostri laboratori».

In questo periodo di urgenza, la copia cartacea della ricetta dematerializzata in Lombardia, sempre su prescrizione del medico, si può stampare direttamente in farmacia. Perciò i cittadini lombardi non devono più recarsi nello studio del proprio medico di medicina generale per ritirarla in formato cartaceo. Sarà sufficiente il Numero di ricetta elettronica (Nre) comunicato dal proprio medico e la tessera sanitaria.

Le farmacie lombarde si fanno così carico di un passaggio burocratico, per contribuire a ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti e per evitare che si creino lunghe code negli ambulatori, purtroppo più affollati del solito in questi giorni, nonostante l’invito della Regione sia quello di non recarsi dal proprio medico di famiglia se non per reale necessità.

Una sperimentazione di questo tipo di servizio era già stata fatta nel 2018 presso le farmacie del territorio della Asst Rhodense. L’assistito, che non doveva più passare dallo studio del medico curante per farsi ripetere la ricetta: ma veniva gestita direttamente sullo smartphone (attraverso la app Salutile Ricetta, realizzata da Lombardia Informatica) accompagnata da un codice a barre che il farmacista poteva leggere con la propria penna ottica direttamente dallo schermo del dispositivo; il gestionale della farmacia recuperava la ricetta dal sistema informativo della Regione, e lo stampava per consentire al farmacista di attaccarvi le fustelle. Quando non ci saranno più le fustelle, non sarà necessario neppure questo ultimo passaggio.

Infine, in questa situazione un ruolo speciale è quello delle  farmacie rurali dei piccoli Comuni: circa 509 farmacie, di cui 8 in Comuni fino a 500 abitanti, 37 in Comuni tra i 500 e i 750. «Ne sono un esempio le farmacie della zona rossa, prevalentemente di dimensioni contenute e rurali. Pur essendo piccole gestiscono in modo ammirevole una situazione di grande emergenza, confermando come le farmacie rurali siano un patrimonio e una ricchezza del territorio lombardo», conclude Clara Mottinelli, presidente del Comitato rurale di Federfarma Lombardia .

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