Francia, farmaci unitari entro il 2022. L’Italia apre alle confezioni personalizzate di antibiotici

Francia, farmaci unitari entro il 2022. L’Italia apre alle confezioni personalizzate di antibiotici

Dal 2022 in Francia le vendite unitarie di farmaci diventeranno realtà: dal primo gennaio alcuni medicinali potranno essere dispensati in farmacia in dosi unitarie. La disposizione, pubblicata il 10 febbraio nel Journal Officiel, l’equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale, e ripresa da Le Quotidien du Pharmacien, è compresa nella legge per la lotta ai rifiuti e per favorire l’economia circolare.

Ridurre gli sprechi, minimizzare gli imballaggi

Una legge che rientra nella strategia europea per ridurre rifiuti e favorire il riciclaggio degli imballaggi e che, nell’ottica di evitare lo spreco di farmaci, prevede all’articolo 40: «Quando la forma farmaceutica lo consente, le consegne di alcune medicine in farmacia possono essere fatte per unità”.

L’elenco dei farmaci che potranno essere distribuiti in dosi unitarie è ancora in via di definizione. Per quanto riguarda l’imballaggio, l’etichettatura e i metodi di informazione del paziente, saranno specificati da un decreto del Consiglio di Stato. «La tracciabilità di questi farmaci è in effetti una delle maggiori sfide da affrontare al momento dell’entrata in vigore di questa disposizione», riporta la testata francese.

«Sono piacevolmente colpito da questa misura che dimostra come i cugini francesi siano avanti per molte cose in fatto di farmacia», commenta Andrea Cicconetti, segretario di Federfarma Roma. «Circa la somministrazione per unità, anche da noi si sono fatti dei tentativi ma non è stato mai possibile realizzarla, nemmeno al precedente tavolo di riforma della Farmacopea. Cosa che invece mi auguro possa accadere in quello attuale, per ridurre sia sprechi che la spesa farmaceutica».

Qualcosa si sta muovendo anche da noi in questa direzione per far fronte al problema dell’antibiotico-resistenza. Infatti, il 12 febbraio, il governo ha approvato una mozione di maggioranza contenente diversi punti che impegnano le autorità a contrastare questo fenomeno ormai di portata globale, ma che vede l’Italia prima in Europa per consumo di antibiotici e per decessi dovuti a infezioni correlate all’antibiotico-resistenza. Tra i diversi punti della mozione – volti a un uso consapevole degli antibiotici – oltre a una maggiore attenzione all’uso di questi farmaci in campo veterinario, maggiori stanziamenti per la ricerca e campagne di educazione e sensibilizzazione dei cittadini sul problema, vi è per la prima volta, la volontà di pensare a come introdurre anche in Italia terapie “personalizzate”. Il punto undici, infatti, riporta l’impegno del governo a «valutare la fattibilità di avviare iniziative graduali, volte a favorire la distribuzione degli antibiotici ai pazienti in confezioni sufficienti e non superiori al periodo di terapia, secondo le indicazioni mediche, anche attraverso l’allestimento di confezioni personalizzate». Questo, secondo gli esperti, ridurrebbe una delle principali cause del fenomeno dell’automedicazione con antibiotici, perché i cosiddetti left-overs, ovvero quelle dosi che superano il numero di quelle prescritte dal medico curante, rimangono a disposizione dei pazienti, che sono spinti a un utilizzo fai-da-te. Inoltre con una prescrizione personalizzata si eviterebbe il rischio di dispersione di farmaci scaduti nell’ambiente.

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