Gli esiti del DiaDay 2019: pericolo aderenza alla terapia dei pazienti diabetici

Gli esiti del DiaDay 2019: pericolo aderenza alla terapia dei pazienti diabetici

Presentati a Roma i risultati di DiaDay 2019, la campagna con cui le farmacie aderenti a Federfarma hanno monitorato l’aderenza alla terapia dei pazienti diabetici. Dall’11 al 16 novembre, sono state coinvolte 5.500 farmacie per un totale di 16.700 diabetici intervistati: la fotografia che emerge è piuttosto preoccupante, perché più della metà dei pazienti affetti da diabete non rispetta la terapia assegnata.

Poco aderente anche chi ha il diabete di tipo 1

Dopo due edizioni focalizzate sulla ricerca di persone che non sapevano di essere diabetiche o a rischio, nelle quali la farmacia ha dimostrato il suo ruolo nell’attività di screening e prevenzione, quest’anno i farmacisti coinvolti si sono occupati del monitoraggio del paziente cronico, cercando di valutare il grado di aderenza dei diabetici alla terapia prescritta dal medico.

Dai dati raccolti  e rielaborati da Promofarma, società di servizi di Federfarma, il 63% dei pazienti affetti da diabete non rispetta correttamente la terapia prescritta dal medico: il 25% non la segue affatto, mentre il restante 38% la segue in maniera discontinua. Il campione era costituito per il 21% da diabetici di tipo 1 e per il 79% di tipo 2. Il 39% del campione segue terapia insulinica, il 70% effettua monitoraggio della glicemia.

«Un’aderenza così scarsa alla terapia da parte dei pazienti diabetici comporta conseguenze gravissime per la salute, oltre che enormi costi per il Servizio sanitario nazionale», afferma il vicepresidente di Federfarma Vittorio Contarina, coordinatore dell’iniziativa. L’approccio al DiaDay di quest’anno è «un modo per accompagnare il paziente nel suo percorso di cura, convincendolo a correggere gli errori e ad adottare i comportamenti più adatti per migliorare l’aderenza alla terapia».

I diabetici di tipo 1 hanno percentuali di aderenza bassissime, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato, vista la gravità della loro condizione. Per questi pazienti i risultati indicano bassa aderenza nel 29% dei casi, media aderenza nel 38% dei casi e alta aderenza solo nel 33% dei casi. La scarsa aderenza alla terapia nei diabetici di tipo 1 è gravissima perché mette a repentaglio la vita dei pazienti che vanno incontro a complicanze e fa lievitare i costi socioeconomici, determinando la necessità di terapie aggiuntive, ulteriori prestazioni e ricoveri.

Solo il 7% del campione si avvale del supporto di App per la gestione della terapia del diabete, ma questo non migliora l’aderenza. Mentre a fare la differenza sembra essere la buona conoscenza della terapia che si assume. Infatti, «tra i pazienti trattati, chi conosce veramente i farmaci e i loro effetti e le conseguenze se non li assume, la scarsa aderenza scende al 20% (mentre il 41% è alto-aderente) a fronte del 42% di chi afferma di non conoscerli. E il ruolo del farmacista è proprio quello di spiegare bene tutto questo. La sfida è quella di migliorare la comunicazione», spiega Amodio Botta, consigliere dell’Associazione medici diabetologi.

«Il DiaDay si inserisce perfettamente nell’evoluzione in atto, che sta trasformando la farmacia da luogo di erogazione del farmaco a luogo in cui si dispensa salute»,  commenta il presidente di Federfarma Marco Cossolo. «Insieme al farmaco, il farmacista fornisce una serie di informazioni e consigli per la sua corretta assunzione e per massimizzare l’efficacia della cura con stili di vita adeguati».

DiaDay 2019 ha avuto il patrocinio di Fofi, Fnomceo, Amd, Sid, Utifar, Fenagifar, Cittadinanzattiva e Aild. È stata realizzata con il supporto di Edra e il contributo non condizionato di Teva.

Testimonial di eccezione l’attore-doppiatore Pino Insegno (nella foto).

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