Secondo Rapporto annuale sulla farmacia di Cittadinanzattiva

Secondo Rapporto annuale sulla farmacia di Cittadinanzattiva

Il ruolo delle farmacie nella implementazione del Piano nazionale della cronicità per ciò che attiene alla prevenzione e al supporto all’aderenza terapeutica: questo il tema portante del Rapporto annuale sulla farmacia 2019, seconda edizione dell’iniziativa lanciata da Cittadinanzattiva con le farmacie Federfarma e con il supporto non condizionato di Teva Italia, che prende il via in questi giorni.

Oltre cinquanta indicatori

Oltre cinquanta gli indicatori presi in esame in questa seconda edizione, tra i quali: adesione delle farmacie a campagne di promozione di stili di vita salutari, promozione di specifiche iniziative volte alla individuazione dei soggetti a rischio e alla diagnosi precoce, partecipazione alle campagne di screening, coinvolgimento nell’attuazione del Fascicolo sanitario elettronico, modalità di promemoria, tutoraggio e supporto ai pazienti per una più efficace aderenza alle terapie nelle patologie croniche (diabete, Bpco, malattie cardiovascolari…), quali sono i principali servizi fruiti dai cittadini e come vengono da essi percepiti in termini di miglioramento nella compliance alle terapie.

«Con il rapporto annuale sulla farmacia ci prefiggiamo l’obiettivo di fornire una panoramica condivisa della situazione delle farmacie italiane e dei servizi offerti ai cittadini», dichiara Antonio Gaudioso (nella foto), segretario generale di Cittadinanzattiva, «con particolare riferimento ai bisogni dei malati cronici, al fine di meglio qualificare il rapporto tra farmacista e cittadino in un’ottica di reciproca fiducia, scambio e collaborazione».

Lo scorso anno era emerso un quadro nel quale le farmacie, presenti quasi ovunque e aperte quasi sempre, in Italia, giocano un ruolo di primo piano nel contribuire a far rispettare l’aderenza alle terapie e ben si prestano al quotidiano dialogo e ascolto, ma quando si tratta di strutturare servizi in rete sul territorio vengono spesso “dimenticate”. Si tratta di un paradosso quello che vivono oggi in Italia le farmacie: da una parte imprescindibile presidio del Servizio sanitario nazionale per capillarità e prossimità, dall’altra escluse o poco integrate sia nel servizio di Assistenza domiciliare integrata (Adi) territoriale, sia nella Medicina di gruppo nel territorio per l’erogazione di servizi alla collettività.

 «La fotografia scattata con il primo Rapporto Federfarma-Cittadinanzattiva mostra i progressi della Farmacia dei servizi, più lenti di quel che vorremmo, e molte potenzialità della farmacia ancora inespresse», commenta Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale. «Quest’anno acquisiremo informazioni e valutazioni dei cittadini per conoscere meglio le loro esigenze. È paradossale il fatto che, malgrado i riconoscimenti attribuiti dalle istituzioni, la farmacia tuttora non venga sufficientemente coinvolta nella medicina territoriale».

Ai fini dell’indagine del 2019, il punto di vista dei farmacisti sarà integrato da quello civico, rappresentato dalle associazioni di persone affette da patologie croniche o rare; in più, nel 2019 una survey online,  aperta ai cittadini permetterà di rilevare in maniera più completa i bisogni di salute, le aspettative, il grado di conoscenza e l’esperienza diretta dei fruitori dei nuovi servizi attivati in farmacia

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