Integratori magnesio e potassio: servono davvero? Germano Scarpa (Integratori&Salute) e Arrigo Cicero (Sinut) commentano l’articolo di Altroconsumo

Integratori magnesio e potassio: servono davvero? Germano Scarpa (Integratori&Salute) e Arrigo Cicero (Sinut) commentano l’articolo di Altroconsumo

Sono molti i dubbi che solleva il recente articolo di Altroconsumo “Integratori magnesio e potassio per l’estate: perché ce li consigliano? Servono davvero?” sull’utilità di una classe di integratori che vede una offerta e una crescita costante di vendite. Un comparto che sfiora il miliardo di euro di fatturato in farmacia e rappresenta il secondo segmento per peso nell’area integratori. Sali minerali e vitamine sono infatti tra gli integratori alimentari più diffusi in Italia.

 

 

 

PharmaRetail ha voluto rispondere a questi dubbi con Germano Scarpa (nella foto), Presidente di Integratori&Salute e Arrigo Cicero, Presidente Sinut.

“Ogni estate parte l’assalto degli spot: “Hai caldo? Sei stanco? Prendi magnesio e potassio!”. Ma dietro la moda degli integratori di sali minerali si nasconde davvero una necessità medica? O è solo marketing?” queste le domande con cui apre l’articolo di Altroconsumo. La risposta che segue è lapidaria: “Spoiler: puoi farne a meno, basta avere una dieta sana e ben bilanciata.”. Ma è davvero così?

«La supplementazione e non deve sostituire in alcun modo una alimentazione completa e ben bilanciata» ha spiegato a PharmaRetail Arrigo Cicero. Per definizione gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia, equilibrata e di uno stile di vita sano. Continua Cicero «questo non vuole certo dire che non servono ed è vero che la dieta estiva dovrebbe, almeno a livello teorico, comprendere frutta e verdura di stagione che sono ricchi di magnesio e potassio. Ci sono però condizioni in cui vi è maggiore dispersione di questi elementi e ha senso cercare di compensare anche con l’integrazione alimentare. Per definizione si integra, non si sostituisce». Integrazione, quella di magnesio «che spesso viene fatta solo in estate, quando si ha la percezione di maggiore spossatezza, ma in alcuni casi andrebbe fatta tutto l’anno».

Ricordiamo che dal 30 luglio 2004 è entrato in vigore in Italia un testo di legge che – recependo la Direttiva europea 2002/46- regola con grande rigore il mercato degli integratori che vengono definiti come: “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate.”

Secondo un’elaborazione di Integratori & Salute su dati New Line Ricerche di Mercato nel corso del 2024, gli integratori a base di sali minerali hanno registrato un valore complessivo di 265,9 milioni di euro, con un incremento del +6,7% rispetto all’anno precedente. Le confezioni vendute sono state 14,9 milioni, in aumento del +3,4%. Andamento positivo anche per gli integratori a base di vitamine con vendite pari a 202,9 milioni di euro (+4,2%) e 12,6 milioni di confezioni vendute, dato stabile rispetto al 2023. «Sono molti anni che quando si vuole sminuire gli integratori alimentari si dice che ‘sono solo una moda’» ha spiegato Scarpa «credo però che sia scorretto questo atteggiamento: le mode come vengono di solito passano: noi invece abbiamo numeri in continua crescita come vendite e come abitudine negli italiani e anche europei». Scarpa ha proseguito «In una indagine condotta due anni fa è emerso che anche le persone tra i 18-35 che sono diventati consumatori frequenti degli integratori alimentari. Quindi non credo che una ‘moda’ possa durare molti decenni, considerando anche che si tratta di prodotti che si acquistano di tasca propria, quindi se non ci fosse beneficio non credo le persone continuerebbero ad acquistarli».

Le regole Efsa

Sulla questione della pubblicità l’articolo di Altroconsumo afferma “Dalla Tv ai social, il tormentone è incessante: “Affronta il caldo con il tuo alleato contro la debolezza fisica causata dall’afa.” Oppure: “Per situazioni di stanchezza e debolezza, derivanti dal caldo.” Ma anche: “Aiuta a prevenire crampi e spossatezza, specialmente quando fa caldo o sudi molto”. «Certamente la pubblicità tende a spingere il prodotto, perché questo rientra nelle logiche del marketing e della comunicazione, ma non si tratta di pubblicità ingannevole. Le regole ci sono e si possono usare solo i claim approvati da Efsa, ente riconosciuto ed autorevole» sottolinea Scarpa. «Non è corretto mettere in dubbio l’efficacia di prodotti che sono approvati da Efsa e vengono commercializzati con claim che riconoscono l’efficacia dei componenti».

Questi prodotti vengono utilizzati per esempio per contrastare i crampi: Scarpa ha commentato che «se chi ne soffre li ricompra vuol dire che l’efficacia è riconosciuta anche dal consumatore. L’alimentazione e gli integratori non sono in alternativa, uno completa l’altro in situazioni particolari. Per esempio vediamo Jannik Sinner in campo che assume integratori salini e mangia anche una banana. Una cosa non esclude l’altra. Non possiamo però pensare che possa consumare una quantità elevata di banane e poi continuare la performance sportiva». Un fattore per cui probabilmente questi prodotti sono più apprezzati di un tempo è – secondo Scarpa- «perché oggi hanno migliore palatabilità, un gusto che li rende più gradevoli da assumere. Si pensi ad uno sportivo che assume un integratore salino durante l’attività fisica: se il sapore è sgradevole tenderà a non consumarlo».

C’è da sottolineare, secondo Cicero, che «alcuni integratori contengono solo piccole quantità di potassio rispetto a quello che la normativa vigente consente di supplementare oppure magnesio ossido che è una forma a bassissima biodisponibilità, quando esistono Sali di magnesio altamente assorbibili. Quindi l’unico appunto che si può fare a chi produce gli integratori è che le formulazioni dovrebbero essere con un contenuto sufficiente ad integrare e con una buona biodisponibilità. Però questo se da una parte può porgere la guancia a delle critiche, non mette in alcun modo in dubbio tutto ciò che è supportato dagli health claim autorizzati da Efsa all’utilizzo degli integratori di magnesio e potassio, che sono tra le sostanze che hanno più claim approvati in assoluto». Attenzione anche consumare in maggior quantità alcuni alimenti ricchi di un elemento: «se si decide di consumare più banane o più mandorle per aumentare l’apporto di magnesio e potassio, il rischio è di aumentare l’apporto calorico».

Il consiglio del farmacista può fare la differenza

Dunque, se gli integratori salini non sono tutti uguali, il consumatore può contare sul consiglio del farmacista. «Il farmacista continua ad avere un ruolo centrale anche nel consiglio degli integratori, anche se sono classificati come alimenti e non sono farmaci» ha sottolineato Scarpa «La gamma di prodotti a disposizione è ampia e il farmacista può davvero fare la differenza nel consigliare quello più adatto alle esigenze di chi entra in farmacia, dall’anziano allo sportivo. Inoltre la farmacia è un luogo di elezione per l’informazione sanitaria e la prevenzione. Ricordiamo che gli integratori mantengono sane le persone sane, e in un’ottica di prevenzione possono essere utili» Conclude Cicero: «il farmacista per il suo ruolo conosce il suo paziente, può fare domande sulle sue esigenze ed indirizzare al prodotto più assorbibile o che dia meno problemi a livelli intestinali. E spiegare che non tutti i prodotti sono uguali».

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