La sostenibilità ambientale dei farmaci è un tema complesso, parliamo infatti di prodotti salvavita per uomini e animali domestici ma con un potenziale impatto sull’ambiente. Per questo deve essere affrontato da tutta la filiera, compreso il farmacista.
L’International Pharmaceutical Federation (FIP) ha pubblicato una guida dal titolo “FIP knowledge & skills reference guide for professional development in environmental sustainability’, che sottolinea il ruolo dei farmacisti nella riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti farmaceutici e nella promozione della sostenibilità nei sistemi sanitari.
Servono competenze trasversali e una visione globale
I farmacisti sono in una posizione privilegiata per guidare gli sforzi volti a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti farmaceutici e a promuovere la sostenibilità nei sistemi sanitari. Secondo il documento FIP, i farmacisti riconoscono il cambiamento climatico come una significativa minaccia per la salute, ma molti non hanno chiarezza sul loro ruolo specifico nell’affrontare queste sfide. Inoltre, secondo quanto riportato da Fip “c’è volontà da parte di molti degli studenti di farmacia di acquisire una conoscenza e una formazione complete in materia di sostenibilità”. Questa guida fornisce una “tabella di marcia” per tradurre la consapevolezza in azione attraverso l’educazione, le politiche e la riforma della pratica.
«Questa guida delinea strategie di mitigazione e adattamento, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo 21 della Federazione, relativo alla sostenibilità in farmacia, e con la posizione della Fip su Sostenibilità Ambientale in Farmacia (2016) e Pratiche per una Farmacia Ecosostenibile (2023)» ha affermato Catherine Duggan, CEO del FI, presentando il documento, che ha lo scopo di «supportare i farmacisti nella riduzione delle emissioni, nella prevenzione dell’inquinamento e nella creazione di servizi sanitari resilienti al clima, equi e accessibili».
Per integrare in modo significativo la sostenibilità nella pratica farmaceutica, i farmacisti devono dimostrare una serie di competenze trasversali applicabili a tutti i settori, garantendo sia il benessere del paziente che la tutela dell’ambiente. Al centro della pratica farmaceutica sostenibile c’è il concetto di pensiero olistico, definito come la capacità di vedere il quadro generale, comprendere le interconnessioni e anticipare gli impatti più ampi delle azioni sulla salute umana e planetaria. Questo approccio è essenziale per: riconoscere i legami tra uso dei farmaci, pratiche sanitarie, catene di approvvigionamento e risultati ambientali; progettare soluzioni che evitino conseguenze indesiderate come l’uso eccessivo, gli sprechi o l’esaurimento delle risorse; bilanciare le esigenze individuali dei pazienti con la salute della popolazione, la sostenibilità ecologica e aziendale.
Acquisire questa competenza consentirebbe ai farmacisti di agire come catalizzatori e leader nel promuovere sistemi sanitari sostenibili, ridurre l’impatto ambientale dei servizi farmaceutici e salvaguardare la salute della popolazione e del pianeta.
La guida Fip è rivolta a farmacisti, docenti e decisori politici e promuove l’integrazione della sostenibilità nei programmi di studio, nella formazione della forza lavoro e negli standard professionali. Richiede inoltre che ci sia un aggiornamento normativo e misure a livello di sistema, per garantire l’implementazione a lungo termine di una pratica farmaceutica ecologicamente responsabile.




