Italiani consapevoli della propria salute e attenti all’automedicazione

Italiani consapevoli della propria salute e attenti all’automedicazione

L’emergenza pandemica ha cambiato il rapporto degli italiani con la propria salute, rendendolo più pragmatico e consapevole.

Lo dimostrano due indagini che indagano l’una il rapporto con i farmaci di automedicazione promossa da Assosalute, presentata in occasione del convegno “Pnrr un anno dopo. Persone e territorio: la sanità del futuro secondo gli italiani”, e l’altra la consapevolezza nell’uso degli integratori, voluta dall’Associazione europea Food Supplements Europe (FSE) di cui Integratori & Salute fa parte.

Il 96% soddisfatto dei servizi in farmacia

Assosalute, associazione che rappresenta i produttori di farmaci di automedicazione, ha presentato una indagine quantitativa condotta da Swg da cui emerge che una quota consistente degli intervistati ricorre ai farmaci di automedicazione in autonomia senza chiedere un parere medico – il 54% almeno una volta al mese – prevalentemente per disturbi di lieve entità, mentre il 46% del campione tiene a casa propria una scorta preventiva di farmaci da utilizzare al bisogno.

Un approccio alla salute, inoltre, fortemente orientato al territorio, che si traduce in due elementi fondamentali: la prossimità – driver principale della soddisfazione del servizio fornito ai cittadini – e i professionisti sanitari, medici di famiglia e farmacisti, i primi referenti dei cittadini per la salute e la cura a partire dei piccoli disturbi.

Il 96% degli intervistati è soddisfatto o molto soddisfatto del servizio fornito dalle farmacie, l’80% dai medici di base; inoltre, due terzi degli intervistati percepisce una collaborazione tra il proprio farmacista di fiducia e il medico di medicina generale, che rimane la figura di riferimento nella maggior parte delle situazioni.

D’altra parte, la recente ricerca Ipsos commissionata da FSE mostra come i consumatori di integratori alimentari siano responsabili e attenti alle etichette. Secondo il sondaggio condotto, tra marzo e aprile 2022, su 13.200 adulti in 14 Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, l’88% degli intervistati ha utilizzato un integratore alimentare nel corso della vita e il 93% di essi lo ha fatto negli ultimi dodici mesi. L’indagine rivela un alto livello di comprensione delle etichette dei prodotti: ben l’85% di coloro che hanno assunto integratori dichiara di seguire le istruzioni fornite dal produttore sulla confezione. Quasi lo stesso numero (82%) afferma di guardare sempre o abitualmente l’etichetta per verificare la dose e la frequenza d’uso raccomandate. Più di due terzi degli intervistati (69%), inoltre, ritiene che le informazioni relative agli ingredienti contenute nelle etichette siano comprensibili. Quasi tre quarti (72%), infine, dichiara di avere fiducia nella sicurezza e nella qualità degli integratori alimentari.

Il 52% degli utilizzatori di integratori nell’ultimo anno ha dichiarato di averlo fatto per mantenere il proprio stato di benessere, e il 45% per sostenere il sistema immunitario. Le ragioni di utilizzo più comunemente citate sono avere maggiore energia (29%), migliorare l’aspetto di pelle, capelli e unghie (17%), favorire la salute dell’intestino o dell’apparato digerente (17%) e sostenere il benessere cardiaco o mantenere sotto controllo la pressione sanguigna (14%).

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