Il 6 novembre scorso i farmacisti collaboratori hanno partecipato al primo sciopero nazionale della categoria. Farmacisti e farmaciste dipendenti delle farmacie private hanno manifestato in tante piazze in tutta Italia per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Come è andata? PharmaRetail ha chiesto a Marianna Flauto, Segretaria Nazionale Uiltucs e ad Alfredo Procaccini, Vicepresidente Federfarma Nazionale, di fare il punto della situazione dopo le manifestazioni di piazza.
Flauto, Uiltucs: ridare dignità ai farmacisti collaboratori
«Credo che la giornata del 6 novembre sarà scritta nella storia sindacale delle farmacie private» ha spiegato a PharmaRetail Marianna Flauto, Segretaria Nazionale Uiltucs «perché è stato il primo sciopero nazionale in assoluto di questo settore. È stata una giornata appassionata, nella quale i lavoratori si sono raccolti in 26 piazze, in tutta Italia, piene e partecipate. Molte farmacie hanno chiuso o sono rimaste aperte con il solo titolare». Flauto sottolinea che «tra i lavoratori del settore c’è molta stanchezza: Ricordiamo che dal 2013 al 2021 il contratto non è stato rinnovato, quindi non hanno ricevuto alcun aumento salariale. Dal 2021 al 2024 c’è stato un aumento, ma fu un contratto, quello firmato nel 2021 stipulato perché c’era necessità di dare un segnale al settore dopo 8 anni senza contratto, in corso di Covid, con i farmacisti che facevano tamponi e vaccini. Non potendo prevedere un aumento del tasso di inflazione come quello degli ultimi anni, l’aumento del contratto 2021 non è stato in grado di coprire in termini di potere di acquisto per questi lavoratori. Peraltro questi anni hanno visto una crescita della farmacia dei servizi: la legge di bilancio 2026 nella bozza all’articolo 26 dichiara che i servizi delle farmacie sono stabilmente integrati nel Ssn, quindi diventano parte del Ssn con risorse previste raddoppiate rispetto all’anno precedente». E prosegue Flauto «e nei prossimi anni si prevede uno sviluppo dei servizi ancora più massiccio. Quindi i farmacisti saranno quelli che dovranno svolgere queste attività – come già fanno oggi a costo zero. Ricordando che sono lavoratori laureati, con iscrizione annuale all’ordine professionale e all’Enpaf, oltre a dover seguire i corsi Ecm per l’aggiornamento professionale». Si tratta dunque, di un settore nel quale «oltre a recuperare il potere d’acquisto c’è la necessità di ridare dignità professionale ai lavoratori. Faccio un esempio: abbiamo recentemente rinnovato i contratti dei portieri con un aumento di 210 euro, abbiamo rinnovato il contratto del terziario con 240 euro, ma si consideri che al secondo livello di inquadramento – quello in cui vengono inseriti i farmacisti di parafarmacia nella GDO è di 350 euro, dove in parafarmacia non ci sono servizi, né farmaci con ricetta, quindi con molte meno responsabilità. E i farmacisti nelle farmacie private, guadagnano come un commesso o un cassiere della GDO». Flauto sottolinea che «non stupisce la fuga dalla professione» pertanto «come sindacato ci auguriamo che Federfarma rifletta sulla sua posizione per il semplice motivo che lo sviluppo di questo settore è collegato anche al futuro del paese e la professionalità per noi non può essere secondaria. Il merito, le competenze, la professionalità vanno retribuite, riconoscendone il valore anche dal punto di vista economico e credo che debbano fare una valutazione in prospettiva su quello che accadrà nei prossimi anni in questo settore».
Procaccini, Federfarma: serve un accordo sostenibile per la farmacia
Secondo una nota di Federfarma, i dati parziali relativi alla partecipazione allo sciopero nazionale del 6 novembre dei dipendenti di farmacia privata mostrano un tasso di adesione inferiore al 15% del personale in servizio. In ogni caso, a parere di Federfarma, dai dati emerge “il solido rapporto di natura professionale tra titolari e collaboratori, nonché le buone condizioni che caratterizzano il lavoro in farmacia”.
«Come abbiamo già indicato nel comunicato stampa, le farmacie hanno garantito i servizi ai cittadini, e ringraziamo tutti i colleghi che, con grande senso di responsabilità, hanno contribuito a garantire il normale svolgimento del servizio farmaceutico» ha dichiarato a PharmaRetail, Alfredo Procaccini Vicepresidente Federfarma Nazionale «Da parte nostra possiamo dire che non abbiamo mai interrotto le trattative, ma il fatto che, proprio durante la trattativa, i sindacati abbiano indetto uno sciopero, nonostante fossero già programmati due incontri, ci ha costretto a sospendere questi incontri a fronte di un atteggiamento di totale chiusura da parte dei sindacati» e ha proseguito «Non siamo d’accordo quindi sulle modalità dello sciopero – che rimane un diritto costituzionale dei lavoratori- ma ci sono modi e tempi per gestirlo in maniera più consona rispetto all’andamento delle trattative. Lungi da noi interrompere il confronto, perché vogliamo che i collaboratori lavorino nelle nostre farmacie nella maniera più soddisfacente possibile, considerando però la sostenibilità economica delle farmacie stesse. Federfarma ha proposto il riconoscimento di un incremento salariale nella misura di 180,00 euro mensili, a fronte di una richiesta di 360 euro di aumento mensili da parte dei sindacati, assolutamente insostenibile. È necessario arrivare ad una forma di riconoscimento che sia sostenibile per tutte le farmacie, discutendo l’attribuzione di ulteriori incentivi, premialità e misure di welfare – utilizzando anche i benefici fiscali connessi – nell’ottica di migliorare ulteriormente il reddito effettivo e la qualità di vita dei collaboratori». Conclude Procaccini: «ci auguriamo che le trattative riprendano al più presto, nell’interesse dei colleghi e delle farmacie di pervenire in tempi brevi al rinnovo del CCNL. In tal senso Federfarma è disponibile a confrontarsi in maniera costruttiva con tutte le Organizzazioni sindacali disposte al dialogo sulla piattaforma proposta, assicurando altresì la libertà di rappresentanza sindacale costituzionalmente garantita, al fine di giungere quanto prima alla firma di un contratto equo e sostenibile per entrambe le parti».




