Le trattative del Ccnl dei dipendenti delle farmacie private sono in un momento di stallo. In questo contesto, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti – pur nella piena consapevolezza di non poter svolgere ai sensi della normativa vigente e per consolidato orientamento giurisprudenziale un ruolo di rappresentanza sindacale-, ha manifestato alle Organizzazioni sindacali sia dei datori di lavoro (Federfarma) che dei lavoratori (Filcams Cgil – Fisascat Cisl – Uiltucs-Uil) la propria disponibilità all’ascolto e al confronto sulle principali questioni aperte alla luce dell’interruzione delle trattative per il rinnovo del Ccnl dei dipendenti delle farmacie private.
PharmaRetail ha chiesto un commento a Fofi e Uiltucs sullo stallo delle trattative
La Federazione, pur non avendo per legge un ruolo attivo nella contrattazione, si è sempre posta come facilitatore del dialogo tra le parti, in particolare a fronte dello stallo delle trattative e delle numerose richieste ricevute dai colleghi» ha spiegato a PharmaRetail Andrea Mandelli, presidente Fofi «Le Organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno, legittimamente, scelto di proseguire all’interno del perimetro negoziale previsto dalla normativa. Tuttavia, la Fofi, nel pieno rispetto dei ruoli stabiliti dalla legge, resta disponibile a ogni utile confronto sulle principali questioni aperte, affinché si arrivi quanto prima alla definizione del nuovo contratto, atteso da tempo da tanti colleghi». In riscontro, Federfarma ha ribadito la ferma volontà di individuare possibili soluzioni che possano consentire una rapida ripresa del confronto, fornendo la propria disponibilità ad un incontro.
«Ringraziamo Fofi e, pur apprezzando il gesto, non possiamo discutere con soggetti diversi da Federfarma, proseguiamo con i presidi davanti alle sedi di Federfarma territoriali o davanti alle prefetture, che sono il primo step della protesta che stiamo portando avanti» ha spiegato a PharmaRetail Marianna Flauto, Segretaria Nazionale Uiltucs. «Davanti all’ultima richiesta di Federfarma di sederci al tavolo abbiamo risposto che non siamo disposti a proseguire su queste basi visto che non si sono dimostrati disponibili a discutere sulla nostra proposta economica». E ha proseguito: «il contratto in essere, che è stato firmato nel 2021, dopo otto anni dal precedente del 2012, prevede una retribuzione lorda di primo livello di 2000 euro al mese che netti diventano circa tra 1500 e 1600, per un lavoratore laureato iscritto all’ordine, quando nella Gdo la stessa cifra viene proposta ai cassieri e ai macellai». Prosegue Flauto, «Questa cifra è segno di una svalutazione della professionalità del farmacista che, tra l’altro, a fronte del fatto che, negli ultimi anni con lo sviluppo della farmacia dei servizi è diventato presidio di prima istanza del Ssn, ha visto cambiare molto il lavoro: orari più lunghi, aperture al sabato e domenica -fuori dalla farmacia di turno- e appunto i servizi al cittadino, dall’Ecg alla vaccinazione. Noi abbiamo avanzato una richiesta è di un aumento di 360 euro al mese a regime, quindi in tre anni. Su questa base siamo disposti a discutere, ma 120 euro è una proposta inaccettabile».
Intanto Ugl Terziario ha annunciato di aver raggiunto con Federfarma un accordo che stabilisce la condivisione del vigente Ccnl dei dipendenti delle farmacie private -siglato il 7 settembre 2021 da Federfarma, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e attualmente in attesa di rinnovo- accettandone integralmente i contenuti. L’intesa è stata formalizzata il 17 giugno 2025, presso la sede di Federfarma, in seguito ad una serie di confronti negoziali tra UGL Terziario e Federfarma. Federfarma prende atto che Ugl Terziario, pur astenendosi dall’essere parte associativa degli enti bilaterali già costituiti, riconosce la piena operatività della bilateralità esistente a livello nazionale e territoriale.