Health at a Glance: in dieci anni sono aumentati del 20% i farmacisti nei Paesi Ocse

Health at a Glance: in dieci anni sono aumentati del 20% i farmacisti nei Paesi Ocse

Nel decennio 2011-2021 il numero dei farmacisti operativi nei 38 Paesi aderenti all’Ocse, tra cui l’Italia, è salito in media del 20%, raggiungendo gli 85 farmacisti ogni 100.000 abitanti. Questi i dati del report Ocse “Health at a Glance”, che mette a confronto gli indicatori chiave per la salute della popolazione e la performance dei sistemi sanitari nei Paesi membri. L’analisi si basa sulle più recenti statistiche nazionali ufficiali comparabili e su altre fonti.

In Italia 128 farmacisti ogni 100.000 abitanti

L’edizione 2023 presenta gli ultimi dati, illustrando le differenze tra Paesi e nel tempo in termini di stato di salute, fattori di rischio per la salute, accesso e qualità delle cure e risorse sanitarie. Inoltre include un capitolo tematico sulla salute digitale, che misura la preparazione digitale dei sistemi sanitari dei Paesi Ocse. Tra gli indicatori è compreso anche il settore farmaceutico con dati su professionisti, servizi e consumo di farmaci.

I farmacisti, secondo la definizione del documento, «sono professionisti sanitari altamente qualificati il cui ruolo chiave è gestire la distribuzione dei medicinali ai consumatori/pazienti e supportarne l’uso sicuro ed efficace». Il numero di farmacisti varia di molto tra Paese e Paese, la densità di professionisti per numero di abitanti passa da un minimo di 19 su 100.00 in Colombia a 199 su 100.000 in Giappone. La situazione italiana ci colloca al terzo posto con 128 farmacisti ogni 100.0000 abitanti.

Quanto al numero di farmacie di comunità, se la media Ocse è di 28, l’Italia si attesta al di sopra, supera Francia con 31 e Germania con 23, in un range che va da un minimo di 9 in Danimarca a 97 in Grecia (sempre ogni 100.000 abitanti).

In Danimarca, in particolare, la densità delle farmacie è quasi raddoppiata tra il 2011 e il 2021 ma questo Paese ha il numero minore di farmacie, che sono spesso di grandi dimensioni e comprendono farmacie filiali e unità farmaceutiche sussidiarie collegate a una farmacia principale.

La gamma di prodotti e servizi forniti dalle farmacie varia da Paese a Paese: nella maggior parte dei casi le farmacie vendono anche cosmetici, integratori alimentari, dispositivi medici e prodotti omeopatici.

Il ruolo del farmacista territoriale si è ampliato negli ultimi anni: oltre a dispensare farmaci, fornisce sempre più assistenza diretta ai pazienti – come vaccinazioni, aderenza ai farmaci e supporto nella gestione delle malattie croniche e revisione dei farmaci a domicilio – sia nelle farmacie comunitarie che come parte di team integrati di operatori sanitari.

In Paesi come Belgio, Finlandia, Italia, Svizzera e Regno Unito, i farmacisti svolgono anche un ruolo maggiore nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie, anche nelle zone rurali. In molti Paesi Ocse, l’ambito di attività dei farmacisti comunali è stato ulteriormente ampliato in risposta al Covid-19.

Per quanto riguarda la diffusione dei farmaci equivalenti, molti Paesi hanno introdotto incentivi anche per i farmacisti, oltre che per medici e pazienti, al fine di rilanciare i mercati dei generici.

Nell’ultimo decennio Francia e Ungheria, per esempio, hanno introdotto incentivi per i medici di medicina generale affinché prescrivano farmaci generici attraverso sistemi di pagamento in base alla prestazione. In Svizzera, i farmacisti ricevono una tariffa per la sostituzione dei generici; in Francia, le farmacie ricevono dei bonus se i loro tassi di sostituzione sono elevati. In molti Paesi i pagatori terzi finanziano un importo di rimborso fisso per un determinato medicinale, consentendo al paziente di scegliere tra il prodotto originale o un generico, ma assumendosi la responsabilità di qualsiasi differenza di prezzo.

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