Al via il nuovo contributo Enpaf in sostegno alla genitorialità

Al via il nuovo contributo Enpaf in sostegno alla genitorialità

L’Enpaf, ente previdenziale dei farmacisti, ha annunciato un contributo di sostegno alla genitorialità dei professionisti iscritti: l’iniziativa, che prende il via dal 16 settembre, prevede uno stanziamento di 600.000 euro per sostenere i farmacisti in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio.

Il contributo, dell’importo di 1.000 euro (elevato a 1.500 euro per parti gemellari o adozioni/affidamenti preadottivi plurimi), è destinato a donne e uomini iscritti all’Enpaf che esercitano attività professionale, indipendentemente dalla categoria. Per accedere al beneficio sono richiesti almeno cinque anni di iscrizione e la regolarità contributiva. Per ottenere il contributo, i richiedenti dovranno presentare un’attestazione Isee non superiore a 30.000 euro, con un limite del patrimonio mobiliare fissato a 40.000 euro. Parametri stabiliti – sottolinea Enpaf – per assicurare che il sostegno raggiunga chi ne ha maggiormente bisogno.

Gli iscritti avranno a disposizione un ampio arco temporale per richiedere il contributo: la domanda potrà essere presentata entro 180 giorni dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Questa finestra temporale estesa permette ai neo-genitori di gestire al meglio le pratiche necessarie.

Un aspetto particolarmente vantaggioso del contributo Enpaf è la sua cumulabilità con altri sostegni economici a tutela della maternità. Ciò significa che è possibile beneficiare di questo aiuto aggiuntivo senza precludersi l’accesso ad altre forme di sostegno previste dalla legge. Infine, è importante sottolineare che le somme erogate attraverso questo contributo sono esenti da imposizione fiscale, garantendo così che l’intero importo vada a beneficio diretto delle famiglie degli iscritti.

Una forma di welfare

Questo contributo segna un importante passo avanti dell’Enpaf a sostegno della natalità e in particolare delle farmaciste, che costituiscono oltre il 70% dei suoi circa 102.000 iscritti. 

Se nelle imprese, soprattutto quelle medio-grandi, vanno diffondendosi sempre più forme di welfare aziendale, in grado di sostenere il reddito dei dipendenti attraverso agevolazioni e servizi ad hoc, non molto differente è l’iniziativa di un ente previdenziale che decide di andare oltre la tradizionale gestione del patrimonio da destinare alle prestazioni pensionistiche. Fornendo un sostegno finanziario mirato che, solitamente, proviene o dai governi centrali o dagli enti locali, Comuni o Regioni che siano.

In realtà, come fa notare il presidente di Enpaf Emilio Croce (nella foto), non si tratta di una assoluta novità per l’ente:           

«La nuova iniziativa si affianca alle forme di assistenza straordinaria che prevedono un contributo una tantum per le spese di asili nido e scuole d’infanzia, fino a 3.000 euro per figlio, con un massimo di 6.000 euro complessivi. L’iniziativa si inserisce in un contesto nazionale di crescente attenzione alle politiche di sostegno alla natalità e alla famiglia. In linea con gli sforzi del governo per contrastare il calo demografico e supportare i giovani professionisti, questo contributo rappresenta un concreto passo in avanti nel sostegno alla categoria. Come Enpaf siamo consapevoli dell’importanza di allineare le nostre politiche di welfare con quelle nazionali. È bene ricordare che il contributo è erogato indipendentemente dall’aliquota previdenziale versata e, pertanto, anche chi versa la contribuzione di solidarietà in possesso dei requisiti reddituali, ne può beneficiare».

Le domande verranno esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione e accolte nei limiti dello stanziamento previsto. In caso entrambi i genitori siano farmacisti, il contributo verrà erogato una sola volta per lo stesso evento.

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