Pgeu: per i farmacisti un ruolo chiave nella lotta all’antibiotico resistenza

Pgeu: per i farmacisti un ruolo chiave nella lotta all’antibiotico resistenza

Si parla sempre più spesso di antibiotico resistenza che è ormai da tempo identificata come una seria minaccia per la salute a livello mondiale. Nel contrasto a questa problematica emergente che secondo le stime ha provocato a 35.000 morti in Europa nel 2020, i farmacisti di comunità possono dare il loro contributo, svolgendo un ruolo fondamentale nella prevenzione delle infezioni e nella promozione della gestione antimicrobica. Il tema è trattato in un documento recente del Pgeu, il Gruppo farmaceutico dell’Unione europea, attraverso il position paper sull’Antimicrobico resistenza (Amr), nel quale viene raccomandato un maggiore coinvolgimento dei farmacisti nel contribuire a contrastarla.

I piani di contrasto alla Amr

Il ruolo di contrasto all’antibiotico resistenza può essere svolto dal farmacista attraverso un’ampia gamma di servizi professionali, quali screening, consulenza sull’uso prudente di antibiotici e altri antimicrobici, corretto smaltimento, esecuzione delle vaccinazioni. I farmacisti sono operatori sanitari qualificati nell’esecuzione di test per individuare i primi segni di malattie infettive e distinguere tra infezioni virali e batteriche: ne è un esempio la recente introduzione nelle farmacie italiane del tampone per la ricerca dell’infezione da streptococco.

In alcuni Paesi i percorsi clinici integrati hanno mostrato risultati positivi nella dispensazione basata sul protocollo di antimicrobici, a seguito di un test effettuato in farmacia. Inoltre, l’accesso da parte dei farmacisti di comunità alle cartelle cliniche elettroniche può contribuire al monitoraggio della carenza di antimicrobici.

Nonostante le farmacie siano il luogo in cui avviene la maggior parte delle consultazioni con i pazienti sull’uso corretto di antibiotici e altri antimicrobici, diversi Paesi europei mancano ancora di strutture coinvolgimento e sostegno della comunità farmacisti nei piani di contrasto all’antibiotico resistenza. Il documento invita dunque, i responsabili politici, a livello nazionale ed europeo, a coinvolgere i farmacisti di comunità nei piani d’azione nazionali e nello sviluppo di politiche per contrastare efficacemente questa emergenza sanitaria pubblica.

Il documento fissa, inoltre, una serie di punti sui quali il farmacista può dare il proprio contributo nella pratica in farmacia – per esempio con lo sviluppo di nuovi servizi e protocolli sulla gestione responsabile dei disturbi più comuni diminuendo la pressione nei pronto soccorso – in ambito di confezionamento e, dove possibile, di prescrizione; nella comunicazione con il paziente, con le istituzioni e tra colleghi.

L’antibiotico resistenza è anche uno delle sfide del neo eletto presidente del Pgeu per il 2024, Aris Prins (nella foto), della Royal dutch pharmacists association, e del vice presidente Dimitar Marinov, della Bulgarian pharmaceutical union. «Le sfide chiave riguardano le carenze di farmaci e la promozione del ruolo dei farmacisti nella lotta alla antibiotico resistenza», ha dichiarato Prins, assicurando che l’associazione lavorerà «affinché la salute rimanga una priorità per l’Unione e il ruolo dei farmacisti di comunità nelle politiche di salute pubblica continui a essere riconosciuto».

La sua presidenza dovrebbe vedere l’approvazione finale del Regolamento sull’European Health Data Space e la messa a punto della riforma della nuova legislazione farmaceutica Ue.

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