La stagione influenzale proseguirà (almeno) fino a fine mese

La stagione influenzale proseguirà (almeno) fino a fine mese

Nelle ultime settimane la stagione influenzale ha tagliato un nuovo traguardo: secondo l’ultimo Rapporto Epidemiologico InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, con i 300 mila contagi registrati tra il 27 marzo e il 2 aprile, è stata superata la soglia di 13 milioni di casi di sindromi simil-influenzali da inizio stagione. Non era mai successo da quando è iniziata la sorveglianza InfluNet.

Siamo di fronte a una stagione particolarmente violenta in cui a pesare non è soltanto la circolazione del virus influenzale, ma anche quello sincinziale: un mix che ha portato a un importante impatto, sia in termini di contagi che di ricoveri.

L’Ansa ha intervistato Massimo Andreoni, direttore scientifico Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) che ha fatto luce sul fenomeno: «Se negli anni scorsi, in questi giorni, la stagione influenzale poteva dirsi chiusa, quest’anno si protrarrà almeno sino a fine aprile. Occorrerebbe monitorare la situazione per capire se siamo di fronte ad un unicum o se l’attuale situazione rischia di diventare sempre più frequente».

La stagione influenzale di quest’anno ha segnato il più alto numero di contagi negli ultimi 23 anni come certificato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

In questa fase si osserva un calo lento e progressivo, ma siamo ancora sopra la soglia epidemica: se tra adulti e anziani si parla solo di 5,8 casi per 1000 abitanti, per i bambini risulta molto elevata. «Ad essere circolato – ha aggiunto Claudio Cricelli, presidente Società Italiana di Medicina Generale (Simg) – non è stato però solo il virus dell’influenza, soprattutto quello A rispetto a quello B, ma anche tanti altri simili: il Sars Cov2, il virus respiratorio sincinziale, l’adenovirus, quello da raffreddore». Le complicanze registrate, che sono state prevalentemente di tipo respiratorio e che hanno colpito soprattutto gli anziani, «indice del fatto – conclude Cricelli – che dobbiamo aumentare il tasso di aderenza alla vaccinazione».

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