Con le app la salute viaggia sul “mobile”

Con le app la salute viaggia sul “mobile”

Mentre i giganti della tecnologia, da Facebook ad Apple passando per Google, puntano allo sviluppo di app, servizi e piattaforme dedicate alla salute, il versante “mobile” di tale mercato – cioè quello che viaggia su smartphone e tablet – raggiungerà entro la fine dell’anno un giro d’affari che a livello mondiale si aggirerà sui 6,7 miliardi di dollari. Ma non sono solo i colossi del web ad andare in questa direzione: sono sempre più numerose le aziende tecnologiche che investono nel settore, creando opportunità di business. Secondo un recente studio di Accenture, i finanziamenti per le start up nel settore della salute digitale si attesteranno a 3,5 miliardi di dollari nel 2014, per raggiungere i 6,5 miliardi nel 2017.


L’accesso da smarphone e tablet ha ormai superato la navigazione da pc e ancora una volta, come spesso succede quando ci si confronta con le tendenze, i numeri parlano chiaro: stando agli ultimi dati forniti da Audiweb, sono 12,5 milioni gli italiani che nel giorno medio si collegano alla rete in mobilità, contro i 14,5 milioni utenti unici che accedono da pc. Non a caso, le stime  dell’Osservatorio mobile marketing service del Politecnico di Milano dicono che entro la fine del 2014 gli smartphone in circolazione in Italia saranno ben 45 milioni e 12 milioni i tablet.


E’ chiaro, quindi, che la salute “mobile” è un settore in grande fermento. Lo dimostrano anche le numerose iniziative che, con modalità completamente differenti tra loro, si pongono come obiettivo quello di avvicinare le persone al concetto dello star bene proprio attraverso questi dispositivi, che ormai fanno parte della nostra vita.  E se è vero che gli approcci a questo tema talvolta non potrebbero essere più differenti, i risultati in qualche caso sono sorprendenti. E’ il caso, per esempio, di “Sos-Pms”, un’app gratuita per smartphone e tablet “contro” la sindrome premestruale.


Le virgolette sono d’obbligo, perché di fatto si tratta di un’applicazione che affronta il disturbo in chiave (auto)ironica. Sanofi, la casa farmaceutica che ha sviluppato questo servizio appositamente per il suo integratore alimentare Donnamag, ha messo a punto un programma che spiega agli uomini «come comportarsi con la partner prima e dopo il ciclo».


Così, per difenderli dai bruschi cambi d’umore femminili che ogni mese rischiano di compromettere la serenità di coppia, gli uomini possono usare l’app per migliorare la propria compliance: indicando semplicemente sul calendario il primo giorno del ciclo, potranno ricevere sul proprio dispositivo una serie di notifiche sui momenti più critici, nonché preziosi consigli su come comportarsi con “lei”. La promessa è chiara: «Le notifiche ti aiuteranno a scegliere il regalo giusto per lei, e ti indicheranno dove trovarlo senza fare troppa strada. Con Sos-Pms ti muoverai sicuro nel misterioso mondo della sindrome premestruale».


E se l’iniziativa non  ha mancato di suscitare perplessità in alcuni, che l’hanno definita addirittura una campagna “sessista”, certo è che si tratta di un esempio molto interessante di come una grande casa farmaceutica è riuscita a far parlare di un prodotto apparentemente “anonimo” (come un integratore alimentare) puntando su due ingredienti fondamentali nella comunicazione di oggi: creatività e tecnologia.


La tecnologia al servizio della salute è l’idea che sta alla base anche di un altro servizio, meno irriverente ma estremamente utile, messo a punto da una giovane start up italiana: si tratta di My Angel Care, un braccialetto contenente un codice grazie al quale è possibile “leggere” tutte le informazioni di primo soccorso attraverso uno smartphone. E’ sufficiente che l’utente carichi sull’apposito Cloud (lo spazio virtuale su cui è possibile rendere disponibili una quantità di dati informatici a un pubblico ristretto) tutte le informazioni di primo soccorso (gruppo sanguigno, intolleranze alimentari, allergie e contatti dei familiari o medici), queste diventeranno accessibili attraverso un tag Nfc da uno smartphone dotato di reader compatibile (una tecnologia di cui sono già provvisti i telefoni di ultima generazione).


Infine, sempre per restare in tema di utilizzo della tecnologia in situazioni di emergenza, il colosso dei social network ancora una volta guarda avanti: Facebook lancia “Safety Check”, un sistema di sicurezza per restare in contatto con parenti e amici. La società ha spiegato che si tratta di uno strumento semplice da usare, che sarà disponibile da tutti i dispositivi mobile su Android e iOS. Una volta attivato, il servizio raggiungerà l’utente ogni volta che si trova in zone interessate da calamità di vario genere e invierà tramite Facebook una notifica che lo interroga sul suo stato di salute. Se si è al sicuro, basta selezionare l’opzione “Sono salvo” e i news feed verranno aggiornati con una notifica, in questo modo parenti e amici potranno essere rassicurati in tempo reale.


La società di Zuckerberg ha reso noto che la funzione  sarà disponibile in tutto il mondo e deriva dalle esperienze già fatte con appositi gruppi durante eventi catastrofici come lo tsunami giapponese del 2011.

marina.gamberini@gmail.com

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AUTORI

Web marketing specialist, attenta e curiosa osservatrice dei trend sul web 2.0.

Dopo un’esperienza di 12 anni maturata nelle ricerche di mercato in Nielsen, dal 2013 si occupa di comunicazione sul web e social media marketing.