Veterinaria, in farmacia si può fare di più

Veterinaria, in farmacia si può fare di più

Dall’analisi effettuata da New Line Ricerche di Mercato sulla veterinaria emerge il confronto tra il dato Media Italia e un panel di farmacie specializzate in questa categoria (Best), che intercettano la domanda del consumatore su tutto ciò che riguarda la salute ed il benessere del proprio animale. Ne risulta che se il rapporto tra abitanti e animali è 1 a 1, quello tra il fatturato medio delle farmacie italiane e quello delle Best Performer è di circa 1 a 4 (vedi tabella).



Veterinaria in farmacia, confronto tra Media Italia e Best

Dai dati emerge innanzi tutto che, nonostante il peso del “farmaco veterinario” sia ancora rilevante in entrambi i panel, la crescita della categoria è dovuta principalmente al “parafarmaco veterinario”.

Analizzando le singole sottocategorie, si registra che, tranne gli antibiotici che sono sostanzialmente stabili e gli antiparassitari che flettono in entrambi i panel,  tutte le sottocategorie sono in crescita. La scelta di specializzazione delle “farmacie Best” ha determinato un peso del “parafarmaco veterinario” superiore alla Media Italia (22,5% nelle Best contro il 19,7% della Media Italia). I segmenti che trainano la crescita sono la “medicazione per uso veterinario” e gli “alimenti per animali”: per questi due segmenti il rapporto Media Italia e Best è addirittura superiore a 1 a 4.


Le chiavi per il successo

Circa i due terzi del fatturato del parafarmaco sono sviluppati dagli “alimenti per animali” ma  alcune farmacie scelgono di non trattare la sottocategoria o di trattarla in modo molto marginale (generalmente offrendo solo farmaci), a causa dell’ampio spazio che si dovrebbe dedicarle. In realtà la prima considerazione che si dovrebbe fare non è tanto sulla superficie espositiva necessaria ma sulla scelta dell’ assortimento: le farmacie Best si focalizzano sulla presenza di brand non in concorrenza con gli altri canali, che offrono prodotti specifici e funzionali, che rispondono a bisogni differenziati come alimenti dietetici studiati per soddisfare esigenze nutrizionali particolari (spesso collegati ad alcune patologie come insufficienza renale, obesità, dermatiti, allergie ed intolleranze). In queste farmacie il personale ha una preparazione specifica e, partendo dall’alimentazione, che spesso è il principale driver di acquisto, è in grado di applicare le cosiddette tecniche di “cross-selling” anche all’abbinamento di prodotti per l’igiene (come ad esempio shampoo, lozioni, spazzole, salviette deodoranti) o a prodotti per le principali problematiche legate al viaggio con l’animale.

Le Best inoltre curano la pianificazione di iniziative informative, promozionali e di fidelizzazione per la propria clientela.

Un ulteriore aspetto sicuramente interessante che induce la farmacia a specializzarsi è il livello medio dei prezzi dei prodotti veterinari e la marginalità ad essi associata. Occorre ricordare che il bisogno di assistenza e consulenza su prodotti veterinari specifici ricercato dai proprietari non riguarda la convenienza ma piuttosto la sicurezza e la salute dell’animale.


Distribuzione regionale delle farmacie ad alto potenziale nella veterinaria

Il potenziale nell’area geografica

Una recente analisi di New Line Ricerche di Mercato sulle caratteristiche specifiche del bacino di utenza ha evidenziato che in Italia circa il 26% delle farmacie ha un alto/altissimo potenziale di sviluppo della categoria “veterinaria”. Queste farmacie sono distribuite tra le varie regioni in maniera abbastanza eterogenea, anche se con una maggiore concentrazione al centro-nord. Le regioni in cui vi è la maggiore concentrazione di farmacie ad alto potenziale nella veterinaria sono la Lombardia, la Toscana, il Lazio e l’Emilia Romagna.

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AUTORI

Laureato in Economia e Commercio, ha esperienza ventennale nel canale farmacia sia come manager d’azienda sia come consulente e formatore di marketing e managment.

Fondatore della società Easter Consulting.