Secondo Audiweb, nel 2013 il fatturato del commercio elettronico in Italia ha toccato i 22,3 miliardi di euro, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. In un momento di forte contrazione dei consumi come quello che sta attraversando il nostro Paese, l’e-commerce si conferma ancora una volta uno dei comparti più vitali. E’ vero che c’è chi si mostra scettico sulle potenzialità dell’online nel mercato della farmacia, ma sarebbe un errore ridurre il dibattito alle sole opportunità commerciai. La verità, infatti, è che il web rappresenta allo stesso tempo un canale di vendita e di informazione che sta rivoluzionando gli assetti e le dinamiche tradizionali non solo della distribuzione retail ma anche della comunicazione B2C, vale a dire “business to consumer”.
Per capire meglio quello che sta succedendo dovrebbe bastare un dato: sempre secondo Audiweb, nel marzo scorso per la prima volta in questo Paese il numero degli utenti che in una giornata navigano soltanto da dispositivo smartphone o tablet (in tutto 7,4 milioni di persone) ha superato quello di coloro che navigano dal Pc (5,3 milioni) oppure usano in combinazione l’uno e l’altro (7,2 milioni). Più in generale, sono 29 milioni gli italiani accedono alla Rete da un dispositivo mobile, mentre sono sull’autobus o in metropolitana (a Milano e Roma le linee sotterranee sono ormai raggiunte dal segnale), nelle ore di lavoro oppure in pausa pranzo, o ancora quando fanno shopping o sono con gli amici. Scrivono mail, chattano, twittano, messaggiano, vanno su Facebook o usano ogni genere di “app”.
L’Italia, poi, si distingue nettamente dai suoi vicini: la penetrazione dei dispositivi mobile arriva al 158% a fronte di una media europea del 68%. In sostanza, questo Paese ha più smartphone che abitanti. E il 92% dei loro possessori li utilizza per cercare informazioni su prodotti o servizi. Sono numeri che non possono più essere ignorati dalle aziende e dal retail, in particolare da quelle imprese che non hanno ancora sviluppato una strategia dedicata e rischiano di rimanere tagliate fuori. Prima ancora che dal mercato, dalle piazze virtuali dove ormai gira una buona fetta di potenziali consumatori. Ad ascoltare le analisi di mercato, infatti, il tema salute mai come oggi è protagonista dei mezzi di comunicazione digitali. Secondo alcune ricerche Blogmeter, Nielsen Italia ed Eurisko, che hanno analizzato i comportamenti degli utenti online nel 2013, il 32,4% degli italiani utilizza il web per ottenere informazioni sulla salute e se di questa percentuale solo lo 0,9% finisce per acquistare online prodotti del mercato farmacia, c’è comunque un 13,9% di persone che frequenta social media dedicati alla salute, un 58,6% che sceglie Internet per la ricerca di medici e strutture a cui rivolgersi e addirittura un 90,4% che effettua ricerche su patologie. Ma sopratuttto, in Italia più di 300mila messaggi postati ogni mese sui social media riguardano il tema della salute.
Rinunciare a ogni forma di comunicazione su questi canali è come avere una vetrina vuota con sopra il cartello “chiuso”.
Web e social, la piazza virtuale è sempre più “mobile”
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