AI in farmacia: 50 minuti in meno di lavoro, più tempo per il paziente. Ne parliamo con Alessandro Avezza e Giuseppe Moretti

AI in farmacia: 50 minuti in meno di lavoro, più tempo per il paziente. Ne parliamo con Alessandro Avezza e Giuseppe Moretti

Non poteva mancare, in un momento in cui l’intelligenza artificiale è diventata parte del nostro lessico quotidiano, una riflessione sul suo ruolo in farmacia.


CGM Italia ha scelto di portarla a Cosmofarma: durante l’evento L ’AI in farmacia: l’alleato digitale che trasforma il lavoro del farmacista ha presentato i risultati di una survey condotta su 277 farmacisti sull’adozione dell’AI nel lavoro quotidiano e ha lanciato CGM Agente Stella, un assistente evoluto che utilizza l’intelligenza artificiale per semplificare i processi, migliorare l’efficienza e supportare il farmacista nelle attività di tutti i giorni.

 

A margine dell’evento, PharmaRetail ha intervistato Alessandro AvezzaArea Vice President  Italy & Country Manager di CGM, e Giuseppe Moretti, AVP Product Pharmacy Europe di CGM, per capire cosa oggi ostacola o agevola l’ingresso dell’intelligenza artificiale nella pratica quotidiana della farmacia.

 

 

 

 

Che cosa vi ha spinto a realizzare una survey per indagare il rapporto tra farmacisti e intelligenza artificiale?

Alessandro Avezza: L’avvento dell’AI è considerato da tutti una nuova rivoluzione, come quella industriale o della tecnologia, questa riguarda la conoscenza. E la maggior parte delle persone, con la diffusione degli assistenti virtuali come ChatGPT o Copilot, ha avuto modo di sperimentarla in ambito privato o professionale. Ci interessava verificare se, nel contesto della farmacia, ci fosse consapevolezza delle sue enormi implicazioni e del potenziale di miglioramento del lavoro quotidiano. L’elevato numero di farmacisti che hanno risposto, e le risposte stesse, ci hanno confermato che le attese sono altissime.

Giuseppe Moretti: La survey è stata anche un modo per misurare il mercato potenziale, che si è rivelato molto ampio. Da quello che è emerso, infatti, solo una piccola percentuale di farmacisti utilizza strumenti di AI in farmacia: tutto il resto rappresenta una platea ancora da raggiungere. Capirlo ci consente di costruire business plan realistici e fondati su dati concreti. Perché non dimentichiamoci che sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale specifiche per il nostro settore richiede un approccio verticale e competenze molto mirate. Abbiamo formato un team dedicato, con persone selezionate con grande attenzione. Ma era fondamentale investire fin da subito ed essere i primi perché la survey ci ha dimostrato anche che il settore è pronto ad accogliere nuove soluzioni.

 

Quali sono le ragioni di questo scarto tra interesse e uso ancora limitato? Quanto incide la percezione di non essere ancora pronti ad adottare queste tecnologie?

Alessandro Avezza: Ci muoviamo in uno scenario inedito, siamo solo alla punta dell’iceberg. È normale che il farmacista, come tutti di fronte alle novità, inizialmente fatichi ad adottare nuove modalità e strumenti di lavoro. L’introduzione dell’AI richiede infatti di rivedere abitudini e processi consolidati. Ma anche quando è arrivata l’informatica in farmacia, i farmacisti hanno smesso di fare gli ordini al telefono, hanno modificato i loro processi a tutto vantaggio dell’operatività. L’AI offre il vantaggio enorme di svolgere le azioni più ripetitive, in modo che il farmacista possa dedicarsi sempre di più alla sua attività di consiglio al banco e relazione con il paziente. E poi c’è un’altra grande considerazione: gli strumenti devono essere integrati con i processi, altrimenti finiscono per complicare, invece che semplificare.

 

Infatti, nella vostra survey il 49% dei farmacisti indica l’integrazione come elemento chiave per adottare nuove tecnologie. Quanto è importante offrire strumenti che non solo siano utili, ma si inseriscano senza attriti nei flussi di lavoro esistenti?

Alessandro Avezza: È centrale. Non stiamo parlando infatti di strumenti generalisti di AI, ma di soluzioni per l’utilizzo professionale che si devono inserire in una struttura già organizzata come la farmacia e devono essere integrate con i flussi di lavoro, altrimenti rischiano di diventare ‘monadi’ isolate, poco utili nella pratica. L’AI ha un’efficacia reale solo se perfettamente inserita nei processi: deve aiutarmi a prendere decisioni all’interno del mio gestionale, non essere un sistema a parte.

Giuseppe Moretti: In quest’ottica siamo in grado di offrire già da ora strumenti concreti e integrati per l’uso quotidiano. CGM Agente Stella, che presentiamo qui a Cosmofarma ma che è già stato sperimentato in alcune farmacie pilota, è un sistema composto da moduli evoluti basati su intelligenza artificiale, pensato per affiancare il farmacista nella gestione quotidiana. Ad esempio, Ask Stella supporta il farmacista al banco, fornendo risposte rapide e verificate su farmaci e modalità d’uso: non sostituisce il consiglio del farmacista, ma riduce drasticamente i tempi di ricerca. È stato addestrato basandoci sugli RCP dei farmaci e sui foglietti illustrativi quindi le risposte che fornisce sono basate esclusivamente su fonti certificate.

CGM Predict, invece, ottimizza il magazzino prevedendo la domanda e riducendo gli stock. Sono soluzioni pensate-e sperimentate- per alleggerire il carico e restituire tempo alla relazione con il paziente e integrate con il nostro gestionale delle farmacie e parafarmacie.

 

A proposito di stock: più della metà dei farmacisti della vostra survey dichiara di dedicare fino a due ore al giorno alla gestione del magazzino. Quanto l’AI può fare la differenza concreta?

Giuseppe Moretti: È uno dei primi ambiti in cui l’AI può dimostrare un impatto tangibile. Con CGM Predict, sviluppato insieme a New Line Ricerche di Mercato, abbiamo cercato di dare una risposta concreta a questa complessità: il sistema lavora su base quotidiana, incrociando i dati interni della farmacia con quelli di mercato, e suggerisce come modulare le scorte. Il risultato, nei primi test, è stato significativo: si parla di una riduzione dello stock tra il 10 e il 25% e di un risparmio sul valore del magazzino che può arrivare fino al 30%.

Alessandro Avezza: Il beneficio si misura appunto anche in termini di tempo: il riordino automatico permette di recuperare fino a 50 minuti al giorno, liberando il farmacista da attività ripetitive e spesso stressanti. Ma non è solo questione di automatizzare: significa ragionare su dati più solidi, migliorare la qualità delle decisioni e rendere più efficiente l’intero flusso. Quando l’AI è integrata in modo intelligente, il farmacista lavora di meno e meglio. Ci rendiamo conto, però, che tutte queste potenzialità non sono sempre immediatamente percepibili: è proprio per questo che offriamo alle farmacie e parafarmacie che utilizzano il nostro gestionale l’opportunità di provare in omaggio CGM Agente Stella per quattro mesi.

 

La necessità di formazione può rappresentare un limite all’introduzione dell’intelligenza artificiale in farmacia?

Giuseppe Moretti: È sicuramente un tema da affrontare e a cui siamo sempre molto attenti ma l’intelligenza artificiale, se progettata bene, non richiede competenze tecniche avanzate. Nella nostra visione, la tastiera è destinata a scomparire, sostituita da un dialogo diretto con assistenti vocali. Stiamo lavorando per dotare la suite di un agente virtuale sempre più evoluto, in grado ad esempio anche di suggerire consigli per le vendite. L’obiettivo è semplificare, non complicare: rendere queste tecnologie accessibili, intuitive, parte della quotidianità.

Alessandro Avezza: Paradossalmente, proprio l’intelligenza artificiale ci verrà in aiuto. Il nostro Agente Stella potrà rispondere a domande pratiche come “come si fa un ordine”, “come si compila un inventario” o “dammi l’elenco dei prodotti più venduti nell’ultimo mese” diventando uno strumento utile non solo nel lavoro quotidiano ma anche nell’apprendimento. L’obiettivo è ridurre le barriere d’accesso e accompagnare il farmacista nel cambiamento, senza forzature. In pratica, The Best is Yet to Come!

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