La comunicazione della salute sta cambiando volto, spinta dall’innovazione tecnologica dell’intelligenza artificiale che sta contribuendo a ridefinire il modo in cui la salute viene raccontata, percepita e condivisa e le trasformazioni culturali e i nuovi bisogni sociali. Ad analizzare i cambiamenti della comunicazione, mappare le traiettorie emergenti e individuare le differenze generazionali, una ricerca condotta dal CECOMS – Università IULM.
Un ecosistema di fiducia e partecipazione
L’indagine della IULM, basata su piattaforme di analisi predittiva e modelli linguistici generativi, tra cui Nextatlas, Glimpse ed Exploding Topics, ha esplorato migliaia di conversazioni digitali, rapporti internazionali e studi accademici individuando i sette trend che stanno ridefinendo la comunicazione della salute. «La comunicazione della salute sta diventando un ecosistema di fiducia e partecipazione, dove l’intelligenza artificiale può contribuire a rendere la cura più empatica, spiegabile e condivisa» ha spiegato Stefania Romenti, Professoressa Ordinaria di Comunicazione Strategica e Direttrice CECOMS, Università IULM, in occasione della presentazione della ricerca nella giornata di confronto “Comunicare la salute. Bisogni informativi e direzioni future della comunicazione medicale”. E ha proseguito: «Nella nostra ricerca abbiamo visto emergere nuovi linguaggi: la prevenzione come infrastruttura sociale, la salute emotiva come bene collettivo e la trasparenza tecnologica come forma di etica. È un cambiamento che restituisce centralità alle persone e alla relazione come fondamento della cura e in cui l’innovazione trova il suo volto più umano». Sono trend che la farmacia può sfruttare e valorizzare nei confronti dei suoi pazienti.
I principali trend individuati dalla ricerca
- La prevenzione emerge come primo asse di trasformazione: cresce dell’86% l’interesse verso pratiche preventive, e oltre la metà dei cittadini europei (52,8%) si dichiara disponibile a condividere i propri dati di salute con operatori sanitari.
- La salute emotiva entra al centro del discorso pubblico come responsabilità collettiva, superando lo stigma della fragilità. Le narrazioni di “vulnerable moment” crescono del 150%, e nella GenZ, oltre il 52% dichiara sintomi di burnout.
- La fiducia torna a essere il principale capitale simbolico della sanità, fondata su trasparenza, spiegabilità e accountability. In Europa, l’82% dei cittadini dichiara che maggiore trasparenza sui limiti dell’AI aumenterebbe la fiducia. Per le nuove generazioni, la fiducia passa dalla trasparenza delle fonti: il 72% della GenZ non considera affidabile un’informazione sanitaria online senza indicazione delle fonti.
- L’intelligenza artificiale si afferma come strumento empatico e spiegabile, capace di restituire calore alle interazioni digitali. Gli ospedali che investono nella comunicazione interna e nello storytelling relazionale ottengono maggiore adesione dei pazienti e reputazione esterna.
- L’innovazione radicale: la comunicazione dell’innovazione deve spiegare ciò che è sperimentale e ciò che è applicabile, per non erodere fiducia. La Gen Z e i Millennials, più esposti ai contenuti divulgativi online, chiedono linguaggi semplici, storytelling accessibile e fonti verificabili.
- La transizione demografica riscrive la longevità come risorsa sociale. L’invecchiamento non è più una fragilità, ma una risorsa sociale: il 63% degli over 70 partecipa ad attività di volontariato o supporto familiare. Comunicare la salute, in questa prospettiva, significa raccontare la longevity positiva, una longevità che genera valore.
- L’ibridazione culturale tra Oriente e Occidente ridefinisce la salute come esperienza culturale e comunitaria. In Europa il 28% degli over 60 ha utilizzato terapie complementari negli ultimi 12 mesi. La salute diventa un linguaggio culturale fluido, in cui spiritualità e scienza, performance e autenticità convivono.




