Cosmetica Italia, il 56esimo rapporto annuale. La farmacia cresce del 7,5%, ne parliamo con Gian Andrea Positano

Cosmetica Italia, il 56esimo rapporto annuale. La farmacia cresce del 7,5%, ne parliamo con Gian Andrea Positano

Nel 2023, l’industria cosmetica italiana ha registrato un fatturato complessivo di oltre 15,1 miliardi di euro, segnando un incremento del 13,8% rispetto al 2022. Sono i dati che emergono dal 56º Rapporto annuale di Cosmetica Italia, presentato durante l’Assemblea dei Soci a Milano il 24 giugno 2024.

Benedetto Lavino, presidente rieletto dell’associazione per il prossimo triennio (Silvia De Dominicis assume la Direzione Generale), ha sottolineato la resilienza del settore nonostante le difficoltà geopolitiche e economiche attuali, come la crisi energetica e i conflitti internazionali: «L’ultima edizione del Rapporto annuale mostra, ancora una volta, la forte capacità reattiva del comparto nell’attraversamento delle congiunture negative e nell’approccio alle nuove abitudini di acquisto sia sul fronte domestico sia su quello mondiale.

Resta immutata anche la natura anelastica dell’industria cosmetica nazionale, nonostante una situazione di scenario particolarmente critica, che vede la prosecuzione del conflitto tra Russia e Ucraina, inserito nel contesto di una crisi energetica con forti condizionamenti sui costi e sugli approvvigionamenti delle materie prime, e le ripercussioni della crisi tra Israele e Palestina. Forti della crescita dei fatturati sui mercati internazionali e del segno più del mercato interno continuiamo ad essere l’esempio di un’industria sana, dinamica, che fa bene al Paese».

 

 

Il Ruolo della farmacia nel mercato cosmetico

Le vendite di cosmetici nel canale farmacia hanno consolidato il loro trend di crescita pre-Covid con un aumento del 7,5% nel 2023, raggiungendo un valore di quasi 2,1 miliardi di euro e la farmacia si mantiene salda al terzo posto tra i canali distribuitivi. Ma diversi cambiamenti sono in atto, nelle abitudini di acquisto, nella specializzazione, nell’evoluzione verso la multicanalità. Ne abbiamo parlato con Gian Andrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia.

 

La farmacia è sempre salda al terzo posto tra i canali distributivi e cresce del 7,5% nel 2023, sembra quindi decisamente in salute

È in salute da tanti anni, anche se naturalmente negli ultimi due anni pesa anche un incremento dei prezzi che impatta positivamente sui valori, ma questo vale per tutti i canali distributivi. La farmacia ha una clientela altamente fidelizzata ed è il canale che più di tutti ha saputo consolidare la crescita del periodo della pandemia. Era difficile non subire il contraccolpo ma ci è riuscita.

 

Dal rapporto emerge che è cambiato il paniere di consumo: perdono quota i prodotti per l’igiene e per il make-up. Da cosa sono compensati?

Sì, i prodotti legati all’igiene perdono parzialmente la market share acquisita durante i lunghi periodi di lockdown, ma questo è fisiologico nel post pandemia. Il valore degli acquisti è comunque superiore a 530 milioni di euro e i prodotti per l’igiene del corpo hanno registrato +4% tra il 2022 e il 2023. La compensazione arriva da un aumento nei volumi di vendita dei cosmetici per la cura del viso e della pelle, ed è la conferma della specializzazione del canale. Per quanto riguarda il make-up, anche in questo caso è normale che nel post pandemia ci sia un calo, però è un peccato, perché si tratta di un settore che ha grandi opportunità anche in farmacia.

 

Un altro fenomeno significativo è quello di una farmacia sempre più multicanale.  Le vendite di cosmetici nelle piattaforme online sono passate dal 3,4% del 2019 al 9,9% nel 2023

Assolutamente sì: tra i canali tradizionali la farmacia è stato il primo a orientarsi verso l’online. Ha lavorato bene, meglio della profumeria. Questo vale naturalmente per i grandi player, ma anche alcune farmacie individuali si stanno muovendo molto bene. Certo la concorrenza di prezzo rimane un grosso tema, su questo bisogna assolutamente fare leva sulla forza del camice anche in uno spazio non fisico, perché il consiglio è il valore aggiunto. E per andare in questa direzione, ovvero per sfruttare la potenzialità del servizio professionale offerto dal farmacista, è fondamentale che ci sia una forte alleanza tra impresa e punto vendita.

 

Assistiamo anche a importanti evoluzioni della comunicazione in farmacia, nella scia di una tendenza globale verso un beauty più inclusivo.

Sì, questo lo rileviamo soprattutto nell’ambito dei prodotti anti-age: tutta la comunicazione si è spostata sulla prevenzione, anche in farmacia non si parla più di contrasto ai segni del tempo ma di benessere e valorizzazione. E anche in questo caso è centrale l’alleanza impresa e farmacia perché è vero che il farmacista conosce chi entra nel punto vendita, ha un polso diciamo localizzato dei suoi clienti-pazienti, ma l’azienda conosce anche i consumatori potenziali.

 

Veniamo alle previsioni per il 2024, che cosa succederà?

In generale su tutti i canali confermiamo prudenzialmente gli stessi ritmi di crescita, le proiezioni per il 2024 portano la farmacia al 7,2%. Al di là dei numeri, ci sono sicuramente nuove tendenze in atto e quindi nuove sfide, in farmacia oggi per esempio entrano molti più consumatori giovani che andrebbero ingaggiati. Per questi nuovi consumatori, ma anche più in generale, è sicuramente necessaria più formazione e più specializzazione dei farmacisti in ambito dermocosmetico e su questo c’è ancora molto da lavorare. E poi, come dicevo prima, ci sono opportunità di diversificazione in segmenti non tradizionali che andrebbero sviluppate, per esempio sulle fragranze- anche se in questo la farmacia mi sembra ancora molto lontana- e sul trucco.

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