Casi concreti, prime esperienze e prospettive di sviluppo hanno guidato la tavola rotonda di New LiNEXT 2025, dedicata al ruolo dell’intelligenza artificiale nell’industria e in farmacia. «Un incontro per mettere a fuoco quanto l’intelligenza artificiale sia entrata nei processi aziendali in termini di implementazione concreta e nelle farmacie» ha spiegato Agostino Grignani, presidente di New Line, introducendo i lavori.
La telemedicina aumentata del 20% nell’ultimo anno
Negli ultimi 10 anni, la farmacia italiana è molto cambiata: lo sviluppo della tecnologia è stato di fatto un prerequisito per il successivo sviluppo per esempio dei servizi. In particolare in Lombardia tutto è partito dalla normativa sulla farmacia dei servizi «se non ci fosse stata la Legge del 2009, la farmacia non sarebbe cambiata e non sarebbe diventata quello che vediamo oggi» ha sottolineato nel suo intervento Annarosa Racca, Presidente Federfarma Lombardia «nella nostra Regione, già prima del 2009 eravamo partiti con il WebCare, una piattaforma per la gestione dei presidi per il diabete e la stomia, ai quali si sono aggiunti la celiachia e la nefropatia. Un secondo passo importante è stata la Ricetta elettronica, che è stata resa operativa durante la pandemia da Covid-19, ma era stata sperimentata già da tempo; poi naturalmente la telemedicina che sta aumentando a ritmi pazzeschi in regione Lombardia – nei primi sette-otto mesi ne abbiamo fatti 100mila che sono il 20% in più dell’anno scorso. Voglio poi ricordare la vaccinazione che noi in Lombardia registriamo attraverso il sistema Arvax, piattaforma accessibile da tutti gli operatori sanitari di Regione Lombardia cioè ospedali, pronto soccorso, centri vaccinali, medici, pediatri e naturalmente farmacisti». E ha concluso Racca «l’ultimo passo è stato quello del Fascicolo sanitario elettronico, con il quale possiamo avere accesso alle ricette del paziente, in pochi minuti. I prossimi passi sono quelli del DataMatrix- che eliminerà definitivamente le fustelle- e l’organizzazione delle televisite su piattaforma Agenas, che le rurali stanno già studiando. Come Federfarma il nostro impegno è quello di spiegare ai farmacisti che l’intelligenza artificiale è il presente e il futuro anche nel nostro lavoro».
L’AI per addestrare gli informatori del farmaco
L’esperienza di Chiesi Italia nell’introdurre l’intelligenza artificiale in una grande azienda farmaceutica, è stata raccontata da Daniele Stragapede, Innovation and Customer Experience Senior Director Chiesi Italia. «Il nostro percorso di implementazione dell’AI in farmacia è cominciato a inizio 2024 quando in Chiesi Italia abbiamo capito che sarebbe stata una priorità strategica per la filiale e abbiamo deciso di cominciare a investire su questo fronte» ha spiegato Stragapede «Siamo partiti con un Innovation Day dedicato completamente all’AI che ha coinvolto 550 persone dell’azienda, tra territorio e sede.
Ne è seguito un programma articolato in 3 diverse direttrici: la prima è la formazione del personale in modo personalizzato e funzionale; la seconda la scrittura della governance per tutta la filiale in parallelo con il Global, che è ancora in via di definizione; infine la mappatura dei Needs: ne abbiamo identificato 107 dove è possibile applicare l’AI, di cui 38 ad alta priorità per alcuni dei quali siamo in fase implementativa o in fase già operativa». Uno degli esempi concreti di utilizzo dell’AI è quello di un role player tra informatore scientifico e medico potenziato dall’intelligenza artificiale che si comporta con quelle caratteristiche che vengono elaborate in fase di addestramento dell’AI stessa. «Siamo riusciti ad applicare il progetto su una delle nostre principali aree che è l’area respiratoria, coinvolgendo più di 200 persone che l’hanno sperimentato negli ultimi mesi» ha concluso Stragapede.
Chatbot sempre più preparati
L’utilizzo di chatbot per il supporto alla clientela è una realtà che molte aziende utilizzano da tempo, anche nel settore farmaceutico. Sicuramente lo sviluppo dell’AI ha reso queste tecnologie molto più efficaci e precise, come ha spiegato Alessia Scarpocchi, Digital Strategies Director Aboca Group. «Aboca è un’azienda da sempre pronta da una parte all’innovazione e dall’altra attenta a rispondere alle domande delle persone. Quindi uno dei primi ambiti in cui abbiamo cominciato ad applicare l’AI sono i chatbot di risposta ai clienti.
Grazie all’intelligenza artificiale, siamo riusciti a ottenere chatbot che rispondono alle persone senza mai uscire da ciò che è stato autorizzato dal ministero in quanto le informazioni che trattiamo sono informazioni sanitarie; nello stesso tempo siamo riusciti a creare chatbot in grado non solo di comprendere meglio la domanda, ma anche di rispondere ad eventuali domande non di tipo sanitario» ha spiegato Scarpocchi. «Oggi Aboca ha un chatbot manager, chiamato ‘Gemma’, che gestisce 4 diversi chatbot più un gruppo di persone vere e proprie che rispondono alle domande sulla farmacovigilanza. È un sistema che ci sta dando grandi soddisfazioni, gestisce circa 100mila conversazioni all’anno». Per ora è attivo solo in Italia, ma l’azienda è impegnata a svilupparlo anche per gli altri Paesi in cui è presente.
L’AI cambierà anche il mondo dell’e-commerce
Se parlare 15 anni fa di e-commerce della farmacia era considerata innovazione, oggi «come farmacisti abbiamo bisogno dell’intelligenza artificiale» ha commentato Francesco Zaccariello, Managing Director ATIDA Italy, nel suo intervento alla Tavola rotonda. «Il farmacista moderno deve essere pronto al nuovo cliente-paziente delle nuovissime generazioni: i ragazzini che oggi stanno crescendo con l’intelligenza artificiale vorranno un farmacista sicuramente più evoluto rispetto a quello attuale -senza nulla togliere al farmacista attuale- che sia al passo con i tempi. Io penso che l’intelligenza artificiale possa essere un grande boost per il farmacista, per farlo evolvere sempre con professionalità, con attenzione, con più accuratezza del dato e magari con un rapporto ancor più personalizzato». Attualmente, ha proseguito Zaccariello, «il gruppo Atida, il terzo player in Europa per l’online, essendo un player frutto di aggregazioni, è indietro sulla roadmap delle AI perché stiamo ancora lavorando tanto nell’aggregare i diversi Paesi. Sicuramente per il futuro, non vedo un e-commerce come quello attuale, ma un’evoluzione dell’e-commerce in senso molto più dinamico e fluido. Noi stiamo iniziando a fare qualche test interno. Concretamente quello su cui utilizziamo già l’AI sono le attività di back office, dalla gestione del magazzino e delle scorte, alla revisione automatica delle schede prodotto».
Rendere efficiente il magazzino e le card di loyalty con l’AI
L’approccio di Dr Max per l’implementazione dell’AI è stato «più evolutivo che di rivoluzione, nel senso che l’approccio è stato installare l’intelligenza artificiale su alcune evoluzioni di processi esistenti, con lo scopo principale di liberare tempo di qualità al farmacista» ha spiegato Savino Delcuratolo, Chief Commercial Officer Dr.Max «Siamo dunque partiti dalla gestione operativa della farmacia e di tutti i processi del magazzino, oltre quello del pricing che credo che sia il vero challenge di business». Un approccio simile, anche se più strutturato quello del Gruppo PHOENIX, come spiegato da Vincenzo Masci, Group Commercial & Marketing Director di PHOENIX Pharma Italia: «Per noi, la prima cosa fondamentale è stata non considerare l’intelligenza artificiale come un progetto a sé stante, ma uno strumento di lavoro, che ci aiuta a processare meglio i dati. Si tratta di un cambio culturale: non deve essere trainato dal reparto IT, ma deve vivere fra le persone e nei reparti, perché poi i progetti nascono da lì». Per fare questo, ha proseguito Masci «abbiamo creato un gruppo di persone che abbiamo chiamato Digital Ambassador che hanno iniziato a lavorare su determinate progettualità e nello stesso tempo a cambiare l’approccio culturale delle persone». È fondamentale, secondo Masci, «iniziare a pensare che l’intelligenza artificiale fa parte del lavoro quotidiano: chi riuscirà a farlo più velocemente -le aziende che riusciranno a farlo più velocemente delle altre- saranno le aziende vincenti. Nel nostro gruppo stiamo iniziando a lavorare in questa direzione: oggi usiamo l’intelligenza artificiale per la produzione di contenuti marketing e arricchimento dei contenuti già esistenti. Moltissimo abbiamo già fatto, per i sistemi di riordino automatico e quelli di forecasting della domanda. Infine, stiamo lavorando moltissimo adesso per creare un progetto nuovo, una app aziendale di loyalty, che sarà unica per tutti i Paesi».