Storie “intelligenti”: l’esperienza della farmacia Rocchi di Milano

Storie “intelligenti”: l’esperienza della farmacia Rocchi di Milano

Prosegue il nostro viaggio tra le “Storie Intelligenti” delle farmacie che hanno scelto di intraprendere un percorso di trasformazione digitale senza perdere la propria identità. Questa volta ci fermiamo a Milano, dove incontriamo il Dottor Rocchi, titolare dell’omonima farmacia, una realtà di quartiere che ha fatto della comunicazione integrata il centro della propria strategia di innovazione.

In un contesto urbano sempre più competitivo, la Farmacia Rocchi ha puntato su strumenti digitali semplici ma incisivi: presenza attiva sui social media, un monitor digitale in vetrina e, soprattutto, uno staff coinvolto e protagonista, capace di diventare il volto e la voce della farmacia.

 

Dottor Rocchi, che cosa vi ha spinto a investire nella comunicazione digitale?

Il desiderio di rendere la farmacia più vicina e accessibile, anche fuori dall’orario di apertura. Siamo a Milano, in una zona con un flusso costante di persone e con esigenze molto diverse. Volevamo raccontare in modo semplice chi siamo, cosa facciamo e quali valori ci guidano. I social media ci offrono uno spazio diretto e autentico per farlo, mentre il monitor in vetrina ci consente di comunicare in modo efficace con chi passa davanti alla farmacia.

 

In che modo avete impostato la vostra presenza online?

Con metodo e con molta coerenza. Il nostro obiettivo non è “pubblicare per pubblicare”, ma offrire contenuti utili e riconoscibili, che rispecchino il nostro stile. Abbiamo scelto di puntare su pillole informative, consigli stagionali, approfondimenti su servizi e promozioni, ma anche sulla presentazione dello staff, perché crediamo che il rapporto umano sia ancora la base di tutto. Ogni post è pensato per essere utile e coerente con ciò che poi il cliente troverà anche in farmacia.

 

Quanto è importante il coinvolgimento dello staff in questo processo?

Fondamentale. Non si tratta solo di usare la tecnologia, ma di farla parlare con la voce giusta. Abbiamo deciso di coinvolgere lo staff nella produzione dei contenuti, nella definizione dei temi da trattare, perfino nella realizzazione di brevi video o stories. Una scelta che crea partecipazione e rende la comunicazione più autentica. I clienti riconoscono i volti che vedono sui social anche dietro il banco, e questo rafforza il legame di fiducia.

 

Come è stato accolto internamente questo nuovo approccio?

Con entusiasmo e, in alcuni casi, con un po’ di timidezza iniziale. Non tutti si sentivano a proprio agio davanti a una telecamera o a raccontarsi, ma col tempo è diventato un momento di squadra. E anche un modo per valorizzare le competenze di tutti e sentirsi parte del cambiamento.

 

E i clienti? Che riscontro avete avuto?

Molto positivo. In parecchi ci scrivono su Instagram per fare domande o prenotare servizi, altri ci ringraziano per i consigli utili trovati online. Spesso arrivano in farmacia già informati, con le idee chiare e il dialogo è più semplice ed efficace. Anche il monitor in vetrina ha avuto un impatto: ci permette di intercettare l’attenzione di chi passa, con contenuti sempre aggiornati, mirati ai periodi dell’anno o ai servizi in evidenza.

 

Qual è, secondo lei, la chiave per costruire una “farmacia intelligente”?

Ascolto, coerenza e formazione. Una farmacia “intelligente” non è solo quella con più tecnologia, ma quella che usa gli strumenti digitali per migliorare la relazione con i pazienti. Serve investire non solo in dispositivi ma in competenze: saper comunicare, leggere i dati, interpretare i bisogni. Per noi, oggi, la farmacia non è solo un luogo fisico: è anche una voce riconoscibile nel digitale, capace di fare informazione e costruire relazione.

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