Farmagorà si espande in Sardegna. L’intervista ai co-founder Marco Premoli e Francesco Carantani

Farmagorà si espande in Sardegna. L’intervista ai co-founder Marco Premoli e Francesco Carantani

Il gruppo Farmagorà ha ampliato quest’anno la sua rete con l’acquisizione di altre tre farmacie in Sardegna. Le acquisizioni fanno parte di un piano di crescita che prevede una ulteriore espansione nel 2025. PharmaRetail ha chiesto a Marco Premoli e Francesco Carantani (nella foto), fondatori del gruppo, di raccontare lo sviluppo della rete in Sardegna e i prossimi passi della catena.

 

 

 

 

 

Farmagorà ha aumentato il numero delle sue farmacie, con tre nuove acquisizioni in Sardegna: perché la scelta di questa regione?

Le prime due acquisizioni in Sardegna sono del 2022, scelte perché farmacie con un mercato interessante e per l’opportunità avuta a Cagliari di acquistare due grandi punti vendita, in via Scano e via Pacinotti. Nel 2025 abbiamo individuato e acquisito tre nuove farmacie, di taglia media: una sempre a Cagliari (nel quartiere Pirri), una a Mogoro nella provincia di Oristano e una nella provincia di Sassari. Farmagorà Holding S.p.A. sta tracciando un percorso di successo in Sardegna, ed è diventata punto di riferimento nella regione con la quale vantiamo un legame speciale. Infatti, siamo presenti sull’isola con un forte impegno nel sostegno allo sport, attraverso sponsorizzazioni significative: siamo fornitore ufficiale del Cagliari Calcio, della prima squadra in serie A e della squadra femminile di calcio a 5. Abbiamo intenzione di proseguire con ulteriori acquisizioni nella regione già nei prossimi mesi.

 

Queste acquisizioni rientrano in un più ampio progetto di espansione?

Abbiamo un piano di crescita ambizioso che prevede ulteriori acquisizioni nel 2025 e negli anni a venire. Il 2024 ha evidenziato risultati eccellenti: abbiamo chiuso l’anno con 41 farmacie in gestione e un fatturato 60 milioni di euro. Il gruppo è presente in 7 regioni, inclusa la Sardegna e a Maggio 2025 conta oltre 50 farmacie acquisite. Abbiamo 250 farmacisti dipendenti più 25 persone nella sede di Bergamo. Per il 2025, il gruppo prevede di arrivare ad oltre 55 farmacie e raggiungere un fatturato di 80 milioni di euro.

 

Qual è il criterio di scelta per le nuove acquisizioni?

Abbiamo da una parte un criterio geografico: oggi siamo presenti in Lombardia, Veneto, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Friuli e Sardegna. Il nostro obiettivo è consolidare la nostra presenza in queste regioni ed entrare in Emilia Romagna. D’altra parte, il secondo criterio è quello di scegliere farmacie medio-grandi (oltre un milione di fatturato). Sono farmacie con una forte connotazione italiana, cioè farmacie di relazione e non di passaggio, come possono essere quelle in zone fortemente turistiche o nelle stazioni. Anche perché investiamo molto nel personale e nella relazione con il paziente.

 

Qual è il vostro modello di farmacia?

Il nostro modello di farmacia è quello più tipicamente italiano, cioè una farmacia di relazione, inteso come presidio sanitario del territorio. Per esempio, la nostra Fidelity è segno di come vediamo la nostra farmacia: gran parte del nostro fatturato transita attraverso la card (oltre il 70% del fatturato), segno del fatto che la nostra utenza non è di passaggio. La nostra card My Agorà regala 2€ ogni 20€ di spesa in prodotti parafarmaceutici in cashback e ne abbiamo già emesse più di 100mila nelle 45 farmacie dove è già attiva. Tutte le farmacie dopo l’acquisizione -dopo essere ribrandizzate con la nostra insegna- vengono dotate di ampie aree servizi e offrono prestazioni come telecardiologia, analisi del sangue, vaccinazioni e consulenze specialistiche. Il gruppo investe in strumenti digitali, installando monitor e radio nelle farmacie per comunicare le promozioni e i servizi e migliorare l’esperienza del cliente. Abbiamo poi un calendario fitto di giornate dedicate, per esempio alla salute delle ossa o alla dermocosmesi. Al centro dell’offerta dei servizi c’è la formazione del personale sia farmacisti, sia addetti al reparto dermocosmesi.

 

La formazione del personale è, dunque, un altro punto forte del vostro modello: come funziona?

In particolare, per le farmacie sarde, come anche per tutte le farmacie della catena, Farmagorà ha investito significativamente nella crescita professionale e nella formazione. Nello specifico gli oltre 50 dipendenti sardi, tra farmacisti e collaboratori di farmacia, hanno avuto opportunità di sviluppo professionale e cambi di ruolo all’interno del gruppo, sia sull’isola che attraverso mobilità verso altre farmacie del continente. Tutti i direttori sardi hanno ricoperto il loro ruolo grazie a un percorso di crescita professionale interna. Questo è stato possibile anche grazie all’Academy interna, piattaforma di formazione proprietaria che offre mensilmente tutorial e percorsi formativi sempre fruibili e, ove possibile, accreditati Ecm. Per noi la formazione è qualcosa che va capitalizzata nel tempo e il nostro investimento nella formazione e nel benessere dei dipendenti ha come risultato un basso turnover del personale. Questo approccio è molto apprezzato sia dai titolari che rimangono a lavorare con noi sia dai collaboratori.

 

Oltre all’attenzione alla formazione e alla possibilità di carriera avete anche un sistema di welfare?

La possibilità di crescita nel gruppo è data dal fatto che siamo una catena strutturata che necessita di figure professionali diverse dalla farmacia ‘familiare’. Noi abbiamo bisogno di più tipologie professionali, come i direttori tecnici, i direttori senior, che hanno il ruolo di supporto nelle nuove acquisizioni, e infine i capi area che selezioniamo da farmacisti con esperienza in farmacia. Per quanto riguarda il welfare aziendale, abbiamo un sistema premiante che su base annua aggiunge una mensilità media e orari su base rotazionale con attenzione al bilanciamento tra vita privata e professione.

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