Su 1.723 Case di Comunità programmate in Italia, ne risultano attive 660, ma appena 46 sono oggi pienamente operative. L’ultimo monitoraggio Agenas, con dati al primo semestre 2025, mette in evidenza una rete ancora incompleta, con differenze marcate tra Nord e Sud e una distanza evidente tra aperture sulla carta e servizi realmente disponibili.
Servizi attivati
Il report distingue tra strutture formalmente aperte e reale operatività. In 172 Case di Comunità i servizi obbligatori risultano dichiarati attivi, ma senza copertura medica e infermieristica negli orari previsti. In 162 sedi è presente un ambulatorio infermieristico, mentre in 172 è disponibile un medico per almeno 12 ore al giorno.
I servizi previsti dal DM 77 comprendono cure primarie con équipe multiprofessionali, punto unico di accesso, assistenza domiciliare, specialistica ambulatoriale, attività infermieristiche, sistema di prenotazione collegato al CUP, integrazione con i servizi sociali, diagnostica di base, continuità assistenziale e punto prelievi. Non tutte le Regioni hanno attivato l’intero pacchetto: l’Emilia-Romagna ne segnala oltre 120, la Lombardia più di 100, mentre in molte regioni meridionali la disponibilità resta minima o nulla.
Servizi facoltativi
Accanto alle funzioni obbligatorie, il monitoraggio ha censito anche i servizi raccomandati o facoltativi, come consultori, screening, salute mentale, dipendenze e medicina dello sport. L’Emilia-Romagna e la Lombardia risultano più avanzate, mentre in diverse aree del Sud questi servizi non sono ancora presenti.
Le differenze regionali
La Lombardia è la regione con il numero assoluto più alto di Case di Comunità attive, 142, ma solo 12 complete. L’Emilia-Romagna segue con 140 attive, di cui 8 a pieno regime, mentre la Toscana si ferma a 70, con 7 pienamente operative. Nel Lazio sono attive 95 strutture, ma solo 5 rispettano lo standard.
Il quadro cambia drasticamente nel Mezzogiorno. Abruzzo, Basilicata e Campania non hanno ancora aperto alcuna Casa di Comunità; la Puglia si ferma a una sola su 123 programmate; la Sicilia a nove su 161, di cui due complete. Calabria e Molise ne registrano appena due a testa, mentre la Sardegna arriva a 27 su 80, senza però nessuna struttura pienamente operativa.
È possibile scaricare il Report Agenas a questo link.