Seppure non sia tra i settori che hanno maggiore impatto sull’ambiente, anche quello sanitario contribuisce alle emissioni globali di gas serra, responsabili del cambiamento climatico. Le stime indicano un 4-5% delle emissioni globali. Per affrontare questo problema, nel 2020 il NHS si è impegnato a raggiungere il “net zero” entro il 2045, come avevamo riportato qui. Ora un articolo pubblicato da Pharmaceutical Journal fa il punto sulla realizzazione di questo obiettivo, dopo 5 anni e una pandemia.
Uso più efficiente dei farmaci, riduzione dei rifiuti
Dopo l’entusiasmo iniziale del 2020, il NHS ha dovuto affrontare sfide importanti: una pandemia globale, difficoltà finanziarie, una crescente domanda di servizi, e un cambio di governo. Alcuni progressi sono stati compiuti. Tra i principali successi citati da NHS England ci sono: l’eliminazione dell’uso del desflurano, un gas anestetico particolarmente dannoso per l’ambiente; un programma continuo per ridurre gli sprechi di protossido di azoto; passaggio dei pazienti con problemi respiratori a cure di qualità superiore e a basse emissioni.
Ai fornitori del NHS è stato chiesto di pubblicare un piano di riduzione del carbonio e, a partire da aprile 2027, di rendere pubblici obiettivi ed emissioni. Le emissioni medie degli inalatori prescritti nelle cure primarie sono diminuite del 33%, da 24,2 kgCO2e nel 2020 a 16,1 kgCO2e nei primi 11 mesi del 2024. Questo grazie agli incentivi nazionali a passare a farmaci che producono meno della metà delle emissioni.
Un capitolo importante nella riduzione delle emissioni è quello della lotta agli sprechi: secondo il PJ il 10% dei farmaci non dovrebbe essere prescritto e il 30-40% dei pazienti non li assume come indicato. È stato stimato che ogni sterlina spesa in farmaci genera 0,1558 kg di CO2. Risparmiare 150 milioni di sterline di medicinali inutilizzati equivarrebbe a evitare 23.400 tonnellate di CO2.
Invece, tra i progetti per la riduzione dei rifiuti, c’è Re-Hale ha riciclato oltre 41.000 inalatori tra settembre 2023 e novembre 2024, risparmiando 176 tonnellate di CO2. Questo progetto pilota sarà esteso a due nuove regioni e punta a estendersi a tutto il Regno Unito. In UK si usano 70 milioni di inalatori l’anno ma si ricicla solo il 5% dei blister. In campo ci sono anche altri progetti come PenCycle di Novo Nordisk.
Per quanto riguarda le farmacie -secondo quanto riportato dal Pharmaceutical Journal- l’8 aprile 2025 è stato lanciato il Greener Pharmacy Toolkit dalla Royal Pharmaceutical Society, pensato per aiutare il personale delle farmacie a ridurre la propria impronta di carbonio, affinché anche i farmacisti possano fare la loro parte per affrontare l’attuale emergenza climatica, risparmiare risorse e migliorare i servizi.