Federfarma ha pubblicato anche quest’anno il documento “La farmacia italiana 2025”, un’analisi completa sull’evoluzione del ruolo delle farmacie in Italia. Il report traccia una fotografia della farmacia nel 2025, illustrando l’impegno della farmacia nel rafforzare la sanità di prossimità, l’ampliamento dei nuovi servizi, la crescente integrazione con il Servizio sanitario nazionale e il miglioramento dell’accessibilità per i cittadini, in particolare nelle aree interne e più fragili.
Le nuove norme potenziano il ruolo della farmacia
«Due importanti novità hanno interessato la farmacia italiana nel 2024. La prima l’introduzione, con la Legge di Bilancio 2024, di un nuovo modello di remunerazione per le farmacie sui medicinali erogati in regime di convenzione con il SSN in parallelo all’avvio di un processo di trasferimento dei medicinali dalla distribuzione diretta/distribuzione per conto alla distribuzione in farmacia in regime convenzionale» spiega Marco Cossolo, presidente Federfarma nazionale nell’introduzione. «Questi due passaggi, strettamente collegati tra loro, hanno costituito un’innovazione di assoluto rilievo che, finalmente, ha dato attuazione a una serie di norme volte a potenziare il ruolo delle farmacie nella dispensazione dei farmaci per la cronicità, approvate negli anni passati, ma mai concretamente attuate». La novità del 2025 è il rinnovo della Convenzione farmaceutica nazionale (della quale PharmaRetail aveva già parlato qui) in vigore dal 6 marzo 2025, a seguito dell’Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni, che fa seguito ai due succitati passaggi fondamentali introdotti nel 2024 ed è destinata a incidere profondamente sull’evoluzione della farmacia italiana nel prossimo futuro.
Il 79% dei farmacisti collaboratori è donna
l numero delle farmacie continua ad aumentare anche a seguito dei concorsi straordinari e alle nuove aperture ed oggi è arrivato a 20.195. Il rapporto effettivo farmacie-abitanti è superiore a quello previsto dalla legge (pari a una farmacia ogni 3.300 abitanti). Questo perché le farmacie sono presenti anche nei centri abitati con poche centinaia di abitanti e perché le Regioni hanno sfruttato la possibilità, prevista dalla legge, di aprire farmacie in zone disagiate e mal collegate, indipendentemente dal numero di abitanti. Le farmacie rurali in Italia sono 7.200, operano in piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti e assistono più di 10 milioni di persone. Di queste, 4.400 sono farmacie rurali sussidiate, situate in aree con meno di 3.000 abitanti e sostenute economicamente dalle Regioni per il loro ruolo essenziale in zone disagiate. Tra queste, 2.000 si trovano in centri con meno di 1.500 abitanti, servendo quasi 2 milioni di persone, soprattutto anziani. Oltre il 60% delle farmacie è oggi gestita in forma societaria. La quota restante (poco meno del 40%) è gestita sotto forma di ditta individuale. I farmacisti titolari di farmacia e soci di società titolari di farmacia sono complessivamente 21.300 (elaborazione Federfarma su dati ENPAF al 31 dicembre 2024): il 53% è costituito da donne. Per quanto riguarda l’occupazione, il numero degli addetti complessivi e pari a 100mila di cui 76mila dipendenti, di cui 58mila farmacisti collaboratori. I farmacisti collaboratori sono per il 79% donne, e 21% uomini, con un’età media di 41 anni.
Il futuro della farmacia: l’accesso ai farmaci e servizi
A conclusione del documento viene dato uno sguardo al futuro della farmacia e come primo punto fermo dell’attività delle farmacie c’è l’impegno sul fronte della dispensazione professionale dei medicinali: “in questo ambito si intrecciano due questioni centrali, l’appropriatezza d’uso e l’accesso alle cure farmacologiche, che costituiscono altrettante sfide fondamentali per la sanità del futuro”. Infine, il modello della Farmacia dei servizi, che è stato di fatto aggiornato e integrato a seguito dell’esigenza di dare nuove risposte ai bisogni della popolazione (con i test sierologici, i tamponi, i vaccini), deve trovare concreta attuazione su tutto il territorio nazionale, nell’ottica di contribuire al potenziamento della rete. di assistenza territoriale, la cui efficienza si è dimostrata fondamentale per affrontare il quadro epidemiologico.