L’Italia approva la prima legge al mondo sull’obesità. Pubblicate le nuove linee guida cliniche

L’Italia approva la prima legge al mondo sull’obesità. Pubblicate le nuove linee guida cliniche

Mentre in America la Southwest Airlines, una delle compagnie aeree più grandi del paese, dal 27 gennaio 2026 costringerà i passeggeri che non entrano tra i braccioli del sedile – perché sovrappeso – ad acquistare due posti, in Italia l’obesità entra ufficialmente nel quadro delle malattie croniche riconosciute per legge. Il 1° ottobre 2025, con il via libera definitivo del Senato, l’Italia è diventata il primo Paese al mondo a dotarsi di una normativa dedicata, che affronta questa condizione con strumenti concreti di prevenzione, diagnosi e cura. Pochi giorni dopo, durante il XII Congresso nazionale della Società Italiana dell’Obesità a Trieste, l’Istituto Superiore di Sanità ha presentato le nuove linee guida elaborate dalla SIO in collaborazione con 34 società scientifiche, che segnano un cambio di passo nell’approccio clinico.

Il disegno di legge n. 1483, approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera, definisce l’obesità come malattia “progressiva e recidivante”. L’articolo 2 garantisce ai pazienti l’accesso alle prestazioni incluse nei Livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale, mentre vengono stanziate risorse dedicate: 700 mila euro nel 2025, 800 mila nel 2026 e 1,2 milioni annui a partire dal 2027 per un programma nazionale di prevenzione e cura, a cui si aggiungono 400 mila euro annui per la formazione degli operatori e 100 mila per campagne di informazione. È inoltre istituito, presso il Ministero della Salute, l’Osservatorio nazionale sull’obesità con compiti di monitoraggio e diffusione dei dati. La legge prevede anche interventi educativi nelle scuole e iniziative di sensibilizzazione rivolte alle famiglie e ai luoghi di lavoro.

Per Roberto Pella, deputato di Forza Italia e primo firmatario del provvedimento, «questa è la prima legge al mondo che riconosce l’obesità introducendo una serie di misure concrete con l’obiettivo di alleggerire i costi ancora oggi molto elevati per i pazienti e sostenere in particolare le fasce di popolazione economicamente più fragili». I prossimi passaggi saranno l’inserimento dell’obesità nel Piano nazionale della cronicità e nei Lea.

Le nuove linee guida spostano l’attenzione su una diagnosi sempre più precoce e accurata, che considera la distribuzione del grasso corporeo — soprattutto quello addominale — come indicatore centrale, superando l’uso esclusivo dell’indice di massa corporea. La terapia viene ridefinita in senso integrato: alimentazione, attività fisica e interventi comportamentali restano fondamentali, ma si affiancano in modo più strutturato ai trattamenti farmacologici, da valutare caso per caso e in alcune categorie di pazienti anche in fasi più precoci.

La presa in carico è pensata come un percorso continuo, da gestire in centri specializzati dotati di équipe multidisciplinari. Per la prima volta, le linee guida dedicano uno spazio specifico al benessere psicologico e alla qualità di vita, riconoscendo l’obesità come condizione complessa che coinvolge la persona nella sua interezza, sul piano fisico e mentale.

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