Manovra economica, più risorse per spesa farmaceutica e farmacia dei servizi

Manovra economica, più risorse per spesa farmaceutica e farmacia dei servizi

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla nuova manovra economica, la legge di bilancio che stabilisce gli interventi principali per il triennio 2026-2028. Nel piano di quest’anno, tra i diversi obiettivi c’è quello di rafforzare in modo duraturo il Servizio sanitario nazionale, aumentando le risorse disponibili, migliorando la qualità dell’assistenza e rendendo più efficiente l’organizzazione complessiva del sistema.

Particolare attenzione per prevenzione e salute pubblica

Per il 2026 è previsto un incremento di 2,4 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale che salirà a 2,65 miliardi a partire dal 2027. A questi importi si sommano le risorse già stanziate, per un totale complessivo di oltre 6 miliardi di euro destinati alla sanità nel prossimo anno. Nella nuova manovra economica sono previsti circa 350 milioni di euro in più destinati alla spesa farmaceutica. La quota del Fondo sanitario nazionale destinata ai farmaci salirà dal 15,3% al 15,55%, grazie a un incremento dello 0,25%. Poiché il Fondo sanitario raggiungerà 142,6 miliardi nel 2026 – con ulteriori aumenti fino a 148 miliardi nel 2028 la crescita porterà un alleggerimento del payback a carico delle aziende farmaceutiche, che oggi devono rimborsare metà dello sforamento del tetto di spesa. L’aumento sarà suddiviso tra acquisti diretti ospedalieri (+0,20%) e spesa convenzionata territoriale (+0,05%), che racchiude i farmaci prima distribuiti solo in ospedale. È inoltre prevista la possibilità di azzerare il payback della spesa convenzionata, oggi pari a circa 170 milioni di euro.

Per la prevenzione e la salute pubblica, dal 2026 saranno messi a disposizione 485 milioni di euro l’anno con lo scopo di ampliare i programmi di screening oncologici, potenziare le campagne vaccinali e promuovere iniziative di educazione alla salute.

Farmacia dei Servizi

Un capitolo specifico riguarda la farmacia dei servizi, considerata sempre più come presidi sanitari di prossimità, per la quale a partire dal 2026 verranno assegnati 50 milioni di euro annui a sostegno dei servizi. Infatti, secondo quanto previsto dall’articolo 67 della manovra, dal 2026 le farmacie – pubbliche e private – non saranno più semplici punti vendita di medicinali, ma verranno riconosciute come vere e proprie strutture sanitarie, parte integrante del Ssn. Ciò permetterà di fornire in modo stabile e omogeneo servizi sanitari e socio-sanitari già previsti da precedenti normative, ma finora attivati solo in forma sperimentale o locale. Le attività saranno svolte in collaborazione con medici di base, infermieri e altri operatori sanitari, per rafforzare la rete territoriale della sanità, soprattutto nelle aree rurali e nei piccoli centri dove l’accesso ai servizi risulta più complesso.

Per poter erogare queste prestazioni, le farmacie dovranno ottenere l’autorizzazione e l’accreditamento, come tutte le altre strutture sanitarie, garantendo così standard adeguati di qualità, sicurezza e formazione del personale. La remunerazione dei servizi sarà definita a livello regionale, tramite accordi tra le Regioni e le associazioni di categoria, sulla base di quanto stabilito da un accordo collettivo nazionale. Le tariffe dovranno comunque rispettare il tetto dei 50 milioni di euro annui previsti: eventuali costi aggiuntivi saranno a carico dei cittadini.

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