Entro il 2030 le donne rappresenteranno il 70% della forza lavoro farmaceutica mondiale, dato che rafforza l’urgenza di promuovere pari opportunità nei luoghi di lavoro. Riconoscere le sfide che le donne devono affrontare sul posto di lavoro è un passo importante verso la creazione di ambienti di lavoro positivi e l’equità di genere e il presupposto per urgenti azioni volte a raggiungere l’equità in termini di retribuzione, leadership e opportunità di carriera. È quanto emerge dal recente rapporto Women in Science and Education (FIPWiSE), pubblicato da FIP.
Servono cambiamenti sistemici e strutturali
Il rapporto, basato su un’analisi che ha coinvolto 414 professioniste di sei regioni dell’OMS, evidenzia una importante dualità fra gratificazioni professionali (personali) e barriere sistemiche, strutturali. Sebbene le donne nella scienza, nell’istruzione (e nella pratica) in farmacia dichiarino un alto grado di appagamento personale e lavorativo, esistono notevoli difficoltà organizzative e di sistema che minano la sostenibilità positiva a lungo termine del contesto occupazionale. Oltre alle questioni generalmente legate al contesto lavorativo – come la conciliazione tra vita privata e attività professionale, le opportunità di crescita, la leadership e la qualità del clima interno – le donne si trovano ad affrontare criticità più marcate nel work-life balance, subiscono il divario retributivo di genere, nonché comportamenti non inclusivi e condizioni operative non sicure.
La conciliazione tra lavoro e vita privata all’interno della carriera è emersa come una questione critica, con molte intervistate che hanno citato le difficoltà nel bilanciare le responsabilità professionali con la cura dei figli, l’assistenza agli anziani e il tempo libero. Sono state inoltre evidenziate lacune nelle politiche di maternità, paternità e congedo.
Dai dati emerge che quasi la metà delle professioniste che hanno partecipato alla ricerca ha dichiarato di aver vissuto situazioni pericolose, come minacce o episodi di violenza. Un dato che sottolinea l’urgenza di interventi mirati e politiche efficaci per migliorare sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro. Le partecipanti hanno inoltre indicato come priorità cambiamenti normativi, un maggiore supporto per la salute mentale e azioni contro la violenza di genere, al fine di creare contesti professionali più sicuri.
L’interesse verso ruoli di responsabilità è elevato, soprattutto in alcune regioni, ma nella visione delle professioniste permangono dubbi sulla trasparenza delle promozioni, l’equità dei premi e il riconoscimento del valore professionale. L’accesso alla formazione continua e alla crescita di carriera è ampiamente riconosciuto, ma spesso ostacolato da carichi di lavoro, limiti economici e carenza di tutoraggio e le opportunità di leadership restano limitate, condizionate da disparità di genere e barriere culturali.
Le priorità d’azione
Il Report propone raccomandazioni a decisori politici, datori di lavoro e organizzazioni professionali per favorire contesti lavorativi più equi e solidali, dove le donne possano crescere, guidare e contribuire al futuro della farmacia a livello globale. In conclusione raccomanda ai responsabili politici di rafforzare le condizioni di lavoro e promuovere politiche di equilibrio tra vita privata e professionale; ai professionisti (di istituti accademici e di ricerca e dell’industria farmaceutica) di incoraggiare culture organizzative positive e inclusive; ai datori di lavoro e dirigenti: garantire un’adeguata distribuzione di personale e risorse.