Rinnovo del contratto: dipendenti in sciopero, Federfarma aperta alle trattative

Rinnovo del contratto: dipendenti in sciopero, Federfarma aperta alle trattative

Martedì 1 luglio i dipendenti delle farmacie di Roma e del Lazio sono scesi in piazza a Roma per la prima protesta e il primo sciopero nella capitale. Sono attesi nei prossimi giorni scioperi in altre città. Intanto Federfarma -con una nota- si dichiara aperta a riprendere le trattative “su proposte sostenibili”, mentre Admenta promuove un accordo sui risultati.

Admenta firma il primo accordo sindacale aziendale sul Premio di risultato

«Oggi è una giornata molto importante» ha dichiarato, ad Adnkronos Salute, Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio «È il primo sciopero dei farmacisti e delle farmaciste che sono in piazza per chiedere un giusto rinnovo del contratto e un giusto salario. Sono professionisti a cui viene chiesta un’alta formazione e grande competenza. Sono attenti al servizio e alle persone ma vogliono il riconoscimento dei loro diritti». Tanti i giovani in piazza che lamentano ore massacranti, la mancanza di sicurezza negli orari notturni e il mancato riconoscimento dell’indennità di cassa. La protesta farà tappa a Cesena il 2 luglio, mentre il 3 luglio è in programma a Vicenza un flash mob serale alle 20.30 in Piazza dei Signori. Il 4 luglio sono previsti due appuntamenti: a Modena, con un presidio dalle 13.30 davanti alla sede di Federfarma e a Belluno, con un presidio alle 10 in Piazza Duomo, di fronte alla Prefettura.

Intanto Federfarma, in una nota, dichiara che ritiene una priorità la positiva conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dipendenti delle farmacie convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale. L’attuale blocco della trattativa è legato sostanzialmente a una differenza tra le posizioni dei sindacati e di Federfarma in merito all’entità dell’aumento salariale e, secondo Federfarma, “la richiesta dei Sindacati (360 euro lordi mensili) non tiene conto del fatto che le farmacie e i contesti territoriali in Italia non sono tutti uguali” e “per circa 6.000 farmacie private, pari a un terzo del totale, un incremento così rilevante avrebbe un impatto tale da metterne a rischio l’esistenza. Si tratta di farmacie con fatturati e margini molto bassi, che operano in territori disagiati, dove rappresentano l’unico presidio del sistema sanitario nazionale. Quindi Federfarma ritiene che l’unico percorso in grado di consentire la ripresa delle trattative e una loro conclusione positiva debba prevedere l’individuazione di un aumento salariale sostenibile, da applicare ai dipendenti di tutte le farmacie private e la successiva immediata apertura di una trattativa di secondo livello (regionale) che tenga conto dei differenti parametri di fatturato, produttività e redditività delle farmacie presenti nelle varie aree del territorio nazionale.

In questo contesto, Admenta (Gruppo PHOENIX Pharma Italia) ha siglato in data 25 giugno 2025 il primo accordo sindacale aziendale sul Premio di Risultato, su base nazionale, con le sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs. L’accordo – che riguarda le 220 BENU Farmacia in gestione e in proprietà, più le parafarmacie di riferimento per il Gruppo, per un totale di oltre 1000 dipendenti distribuite in cinque regioni italiane – prevede, sulla base della Legge 208 del 2015, l’applicazione di un’imposta sostitutiva agevolata sul Premio di risultato; il valore massimo del premio è pari a 3.000 euro lordi/anno per i direttori, i ‘facenti funzione’ e i farmacisti collaboratori di farmacie e parafarmacie, nonché di 1.500 euro lordi/anno per gli addetti alle farmacie e parafarmacie e merchandiser. Gli importi erogati, commisurati ai risultati delle singole farmacie, godranno di un significativo beneficio fiscale per tutto il personale coinvolto, già a partire dal mese di settembre.

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